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Agricoltura – le promesse del governo su imu agricola e irap possibile cavallo di troia

1 Ottobre, 2015 | scritto da Chiara Rutigliano
Agricoltura – le promesse del governo su imu agricola e irap possibile cavallo di troia
Economia
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Le promesse di eliminare l’Imu agricola e l’Irap rischiano di trasformarsi in un vero e proprio “cavallo di troia” per l’intero settore. È la denuncia dei deputati 5 Stelle della Commissione Agricoltura della Camera che, in occasione dell’esame del Documento di Economia e Finanza (DEF), hanno rivolto sia al Governo sia al relatore del Partito Democratico una serie di domande sulle effettive coperture per la manovra. Quesiti che, però, non hanno trovato risposta da parte della maggioranza.
“Per rispondere nel linguaggio canzonatorio del premier Renzi, non siamo affatto ‘sereni’ sulle ricadute che potrebbero avere sul comparto l’abolizione dell’Imu agricola e dell’Irap – spiega il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura a Montecitorio – Un Governo degno di questo nome non può semplicemente affermare che non ci saranno conseguenze per gli agricoltori, senza argomentare la sua dichiarazione con dati e numeri alla mano. Quale atto di sconsiderata fede dovrebbe portarci a credere alle loro chiacchiere?! Il timore – continua L’Abbate (M5S) – è che l’abolizione delle due imposte si traduca, in realtà, in altre misure più impattanti come il taglio agli incentivi per il gasolio o alle misure per favorire l’aggregazione delle aziende agricole. Nel caso il Governo sia a corto di idee e voglia andare oltre i soliti proclami, gli ricordiamo le nostre proposte – conclude il deputato 5 Stelle – individuare le risorse necessarie ad abolire l’Imu sui terreni al di fuori del comparto agricolo estendendo ogni eventuale agevolazione anche alle imprese della pesca e dell’acquacoltura, sostenere il settore lattiero caseario e riordinare l’assistenza tecnica privilegiando, anche per ottenere maggiori risparmi di spesa, i sistemi di consulenza aziendale, sia nel settore zootecnico che in quello agronomico”.

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