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Arabia Saudita, un attivista rischia la pena di morte.

2 Ottobre, 2015 | scritto da Chiara Rutigliano
Arabia Saudita, un attivista rischia la pena di morte.
Dal mondo
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Il giovane Ali al Nimr, accusato di partecipazione a manifestazioni antigovernative attacco alle forze di sicurezza, rapina a mano armata e possesso di un mitra. è stato condannato a morte dalla Corte penale speciale e dalla Corte suprema dell’Arabia Saudita. La condanna, come riportato da Amnesty International, sarebbe stata emessa sulla base di una confessione estorta con torture e maltrattamenti. Ricordiamo che l’Arabia Saudita detiene il non invidiabile primato mondiale di esecuzioni capitali: 114 nei primi otto mesi del 2015 come riportato dalla ong Nessuno Tocchi Caino.
“Restiamo basiti – fa sapere Maurizio Parisi, Componente esecutivo regionale Verdi Puglia – nell’apprendere dalla stampa locale che mentre è in corso una mobilitazione internazionale per salvare la vita di Ali al Nimr la Città di Bisceglie ha partecipato con due suoi rappresentati, Gianni Abbascià e Rachele Barra, al ricevimento svolto a Roma il 29 settembre scorso in occasione della ricorrenza della Festa Nazionale dell’Arabia Saudita.”
“I Verdi di Bisceglie – conclude Parisi – chiedono al Sindaco/Presidente di Provincia F. Spina e all’Amministrazione Comunale di Bisceglie di inoltrare urgentemente una nota di protesta all’Ambasciatore Saudita per il mancato rispetto dei diritti umani nel suo paese e per l’annullamento della sentenza di condanna a morte del giovane Ali al Nimr”
Chiunque volesse l’appello di Amnesty International, può farlo da questo link.

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