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Bari – Emiliano oggi a commemorazione Michele Fazio, vittima innocente di mafia

13 Luglio, 2017 | scritto da Redazione
Bari – Emiliano oggi a commemorazione Michele Fazio, vittima innocente di mafia
Attualità
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A 16 anni dalla morte di Michele Fazio, il 16enne barese ucciso per errore nel 2001 nei vicoli di Bari vecchia durante un conflitto a fuoco tra clan rivali, una cerimonia di commemorazione si è tenuta questa mattina alla presenza, tra gli altri, della famiglia Fazio, del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e del vicesindaco del Comune di Bari, Pierluigi Introna. Rivolgendosi ai genitori di Michele, Pinuccio e Lella Fazio, da allora impegnati nel loro quartiere nella lotta per la legalità, Emiliano ha detto che “Ogni volta che ci ritroviamo qui, in largo Amenduni, mi viene in mente il racconto che voi mi avete fatto quella sera. Dettagli, perfino: come vi siete mossi, come vi siete avvicinati alla finestra per capire cosa era successo. Tutti quegli elementi che descrivono a che punto eravamo arrivati, come avevamo accettato di vivere. Voi due con la forza che viene solo dal dolore siete statti capaci di trasformare quel momento inaccettabile.
Cose inaccettabili anche per noi, per le forze dell’ordine, per i magistrati: neanche noi eravamo in grado di accettare quello che era accaduto. Perché esistono anche codici non scritti tra chi decide stupidamente di fare il delinquente e chi invece serve lo Stato cercando di mettere pace tra la nostra comunità. E quella sera era accaduta una cosa che era fuori dal codice, che non doveva accadere. E che poteva finire lì, se non ci foste stati voi due insieme a una comunità che vi ha seguito, assieme a persone straordinarie che ho avuto al mio fianco. Come Stefano Fumarulo, che oggi manca a tutti noi in una maniera disperata.
Stefano mi manca in queste giornate quando era lui che mi diceva dove andare e cosa fare. Stefano ha fatto per me quello che per te – ha detto il presidente rivolgendosi a Pinuccio Fazio – ha fatto Michele Laforgia: mi diceva i particolari, cosa dire, cosa fare, mi raccontava i problemi. Stefano, che si è formato insieme a Libera ed è diventato un uomo su cui fare riferimento in molti, aveva poi cominciato la sua esplorazione nel mondo del caporalato, diverso dalle strade di Bari Vecchia. Caporalato che fa parte del mondo pugliese anch’esso e affrontandolo probabilmente si era stancato troppo.
Perché quel di cui parliamo nelle cerimonie ufficiali è frutto di fatiche, di stanchezze, di momenti difficili in cui si sente la pressione del mondo che ti chiede di risolvere i problemi. Da genitori – ha proseguito – voi avete insegnato a tutti che la giustizia non è una robetta che si conclude in fretta, ma che va inseguita faticosamente per una vita intera. E decidendo di spostare la cerimonia di un giorno avete dimostrato che volete fare comunità anche con le vittime della strage dei treni. Perché sapete che la ricerca della legalità e della giustizia unisce tutti attraverso l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Il 12 Luglio sarà sempre la giornata che ricorda Michele, la giornata che ricorda la strage dei treni e la giornata sulla sicurezza dei trasporti.
Uno dei modi – ha concluso – per ‘dare senso a quel che senso non ha’ è quello di muoversi insieme alle istituzioni per creare un nuovo senso comune. Le istituzioni non sono perfette, ma sono più importanti dei singoli uomini delle istituzioni che commettono errori. Le istituzioni che sanno cambiare e sanno rinnovarsi sono la democrazia, sono il presidio contro le mafie. Dal cammino che abbiamo fatto dalla sera di Michele Fazio non possiamo tornare indietro: lo ribadiamo a voi e a vostro figlio: noi non torneremo mai indietro”.

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