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Puglia – Tap, La Consulta giudica inammissibile il ricorso

11 Ottobre, 2017 | scritto da giuseppe zingaro
Puglia – Tap, La  Consulta giudica inammissibile il ricorso
Ambiente
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Secondo Trevisi (M5S): “I rischi esistono e sono confermati da importanti studi scientifici”

La Corte Costituzionale ha ritenuto inammissibile il conflitto di competenza sollevato dalla Regione Puglia contro lo Stato sul procedimento di autorizzazione del gasdotto Tap. Nell‘aprile di quest‘anno la Consulta in realtà aveva già bocciato un comma di una legge pugliese in cui erano previste
alcune deroghe ai vincoli urbanistici sui terreni soggetti all‘espianto degli ulivi per la costruzione del gasdotto Tap.

“Un colpo basso per i tanti cittadini pugliesi che da anni si battono insieme a noi del M5S per il “no” al gasdotto Tap denunciandone la pericolosità e i rilevanti impatti sull’ambiente. Le nostre tesi trovano conferma negli studi del Professor Umberto Ghezzi del Politecnico di Milano, uno dei maggiori esperti di ingegneria energetica” Ha dichiarato il consigliere del M5S Antonio Trevisi riguardo l’articolo pubblicato dal settimanale “L’Espresso” sul gasdotto Tap.
Nell’articolo vengono riportate le osservazioni fatte da Ghezzi in una relazione inviata al sindaco di Melendugno nella quale si parla di “rischi estremamente rilevanti, esplosioni e incendi”. Nella stessa relazione si fa il punto sul pericolo che “Possano crearsi miscele esplosive con conseguenze estremamente rilevanti”.
Studi condivisi anche dall’ingegnere chimico Alessandro Manuelli, che denuncia alcuni difetti di progettazione negli scarichi durante le operazioni di manutenzione o in casi di emergenza. Persino la stessa Tap in un documento valuta medio/alto l’impatto sull’ambiente e sulla qualità di vita per le famiglie in prossimità delle principali aree di cantiere.

“Non ci stancheremo di ripetere – incalza Trevisi – come una politica energetica basata sul gas nel 2017 sia fallimentare e debole da tutti i punti di vista, ambientale, economico e strategico.
E proprio mentre il mondo si apre alle fonti rinnovabili in Puglia si sceglie di far leva “sul passato e sul vecchio” fingendo di innovare davvero.
In poco più di un decennio – spiega inoltre – i consumi di gas in Italia sono scesi di oltre un quinto eppure oggi qualcuno continua a sostenere che abbiamo bisogno di realizzare dei gasdotti.
Senza contare che la direttiva europea Seveso obbliga a rispettare precisi parametri e a consultare la popolazione per la costruzione di stabilimenti a rischio di incidente rilevante e non ci risulta che nessuno si sia sognato di chiedere a chi vive sui territori che verranno attraversati dal TAP e dalle altre componenti del più lungo “Corridoio sud del gas”, se fosse o meno opportuno costruire quest’opera”.

Ma i maggiori pericoli secondo Trevisi riguardano rischiosi guasti nell’area subacquea e soprattutto in quella sotto la terra ferma.
Dato che le terre della provincia Leccese si basano infatti sull’agricoltura, e vi sono vasti campi sotto i quali correrà il gas.
Una falla potrebbe quindi coinvolgere le case vicine oltre a piantagioni, alberi e bestiame allevato in quelle zone.
Stessi rischi chiaramente in acqua, anche se le maggiori preoccupazioni nascono dall’impatto ambientale dei 12 ettari di ricettore dove il tunnel fermerà la sua corsa.

“Si tratta di una centrale a gas – aggiunge il consigliere cinquestelle – e i rischi per l’ambiente sono sempre elevati. Per il bene e per la sicurezza dei cittadini occorre invece – conclude – ripartire con un strategia che punti sulle rinnovabili e la generazione distribuita”.

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