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Lavoratori mense Asl, Perrini: “Servono garanzie sull’ occupazione, depositata interrogazione”

2 Novembre, 2017 | scritto da giuseppe zingaro
Lavoratori mense Asl, Perrini: “Servono garanzie sull’ occupazione,  depositata interrogazione”
Lavoro
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Si è così espresso Renato Perrini, consigliere regionale

“Convocare con urgenza i sindacati e provare, così come richiesto dai lavoratori delle mense ospedaliere, l’internalizzazione del personale, che assicurerebbe un servizio migliore agli utenti, garanzie occupazionali e risparmi per le casse pubbliche.
E’ quanto ho chiesto il consigliere Regionale di Renato Perrini in un’interrogazione che ho depositato martedì in Regione.

La scorsa settimana si sono riuniti i lavoratori delle mense ospedaliere dell’Asl di Taranto dopo aver appreso i contenuti del “documento della consultazione preliminare di mercato” pubblicato da Innova Puglia spa, società incaricata dalla Regione Puglia ad organizzare l’appalto unico per le cucine ospedaliere. I lavoratori non condividono le scelte che la Regione Puglia si appresta a compiere e lamentano una contraddizione in merito agli impegni assunti dagli esponenti politici e tecnici della Regione Puglia. Gli operatori delle mense ospedaliere non ammettono la facoltà lasciata ai concorrenti di scegliere se utilizzare i centri cottura agibili e di scegliere la tipologia di cottura.

In particolare con riferimento all’Asl di Taranto appaiono per i lavoratori “incomprensibili” le ragioni per cui ben tre centri cottura interni (Grottaglie, Martina Franca e Taranto) vengano dichiarati “inagibili”, nonostante siano tutt’ora in uso e siano stati, addirittura, ristrutturati solo pochi anni fa con interventi di adeguamento e messa a norma, interventi che hanno richiesto un importante intervento economico.
Visto che inoltre si tratta poi di gara regionale il problema non è limitato solo alla provincia di Taranto ma è un problema regionale che coinvolge circa 2.500 famiglie, che rischiano il posto di lavoro o la riduzione degli orari, pur lavorando da circa trent’anni. Ecco che urge un nuovo incontro affinché quantomeno venga riaperto il dialogo”.

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