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Crac Divina Provvidenza: l’ente non sarà parte civile contro sen. Azzollini

12 Gennaio, 2018 | scritto da Antonella Loprieno
Crac Divina Provvidenza: l’ente non sarà parte civile contro sen. Azzollini
Attualità
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Non potrà costituirsi parte civile la Casa Divina Provvidenza contro il senatore Antonio Azzollini e dell’ex direttore generale Antonio Albano. La richiesta avanzata dall’ente è stata respinta dal Tribunale collegiale di Trani presso cui è in corso dal 9 novembre scorso il processo relativo al Crac della Casa Divina Provvidenza da 500 milioni di euro. E’ stata accolta, invece, la richiesta nei confronti di tutti gli altri imputati.

Nell’ultima udienza sono stati ascoltati un ufficiale della guardia di finanza che condusse le indagini e due commissari giudiziali. La prossima udienza è stata fissata il 25 gennaio. Altre due udienze sono state fissate l’1 e il 22 marzo. Il 23 gennaio saranno ascoltati gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato: Antonio Damascelli; Agatino Lino Mancusi, ex consigliere, assessore alle Infrastrutture e vicepresidente della giunta della Regione Basilicata; il rappresentante sindacale aziendale CISL Michele Perrone; Luciano Di Vincenzo, amministratore Ambrosia Technologies srl.
Sono 14 le persone accusate, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta, bancarotta fraudolenta aggravata e continuata e fatti di bancarotta fraudolenta: le suore Rita Cesa e Assunta Puzzello; il sen. Antonio Azzollini, di Molfetta; l’avvocato Antonio Battiante; Angelo Belsito, di Bisceglie; Dario Rizzi; Rocco Di Terlizzi, commercialista di Bisceglie; Adrijana Vasiljevic; Lorenzo Lombardi; Augusto Toscani, di Bari; Antonio Albano; Giuseppe D’Alessandro; Arturo Nicola Pansini, di Bisceglie; Giuseppe Domenico de Bari.

La Casa Divina Provvidenza, nel dicembre 2013 ha conosciuto un periodo di amministrazione straordinaria, poi, ad ottobre scorso è stata ceduta alla Universo Salute srl degli imprenditori di Foggia, Paolo Telesforo e Michele D’Alba.

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