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Solo con Trani: il presidente dell’Amet promuove dipendenti senza interpellare il Comune

17 Febbraio, 2018 | scritto da Redazione
Solo con Trani: il presidente dell’Amet promuove dipendenti senza interpellare il Comune
Attualità
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«Abbiamo appreso, con stupore, dell’intervento di una consigliera comunale di maggioranza che, nel silenzio assordante di un’opposizione sempre più inesistente, ha finalmente squarciato il velo di maya che avvolge l’azienda A.M.E.T.». Inizia così l’intervento di Antonio Loconte e Fabrizio Sotero della Rete Civica Solo con Trani riguardo una disparità di trattamento che è avvenuta verso i dipendenti di A.M.E.T.
«Dalle parole della consigliera, difatti, abbiamo appreso che a seguito di incontri sindacali con la RSU (che dovrebbe, di regola, rappresentare in tali incontri tutti i lavoratori, nessuno escluso!) il Presidente, di proprio pugno, ha assegnato, ad alcuni dipendenti, mansioni superiori con relativo aumento salariale, arrogandosi poteri e funzioni dell’amministratore delegato. Il tutto è accaduto senza dar conto al socio unico dell’Azienda, ovvero il Comune di Trani.
Alla base di tali “decisioni” unilaterali di un Presidente che pare assumere le vesti di titolare unico di un’azienda privata – continuano Loconte e Sotero – si evince una manifesta disparità di trattamento: ci risulta, difatti, una forte discriminazione nei confronti di alcuni dipendenti non iscritti ai sindacati “clou” (ai quali gli stessi Rsu sono iscritti!) presenti al tavolo delle trattative; ci risulta, ancora, una discriminazione nei confronti di coloro che hanno “pendenze legali” con l’Azienda.
Altra questione nebulosa, ma non meno importante, riguarda la presenza in Azienda di un dipendente della società Odoardo Zecca di Ortona, azienda distributrice di energia elettrica (concorrente di A.M.E.T. s.p.a.) aggiudicatrice del bando (624 mila euro), la cui “attività” prestata costerebbe circa 65 euro l’ora. Senza parlare, inoltre, dei vari costi che A.M.E.T. s.p.a. sta sostenendo nei confronti della stessa azienda in termini di formazione, implementazioni, canoni e ticket. Qualcuno ci chiarisca se tutti questi costi rientrino nella gara/capitolato e, in caso contrario, il motivo che ha portato a queste integrazioni. Ci chiediamo se ci sia un responsabile del procedimento (RUP) con capacità e competenze tecniche tali da poterne, quantomeno, verificarne la necessità. Qualcuno – concludono Loconte e Sotero – ci spieghi il motivo per il quale tali notizie siano venute fuori da una esponente dell’amministrazione Bottaro e non dall’opposizione silente di centrodestra, impegnata nella campagna elettorale “farlocca” per portare acqua al mulino dei forestieri. A.M.E.T. non è una mucca da mungere, auspichiamo che lo capiscano tutte le fazioni politiche una volta per sempre».

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