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Barletta-Sabato 17 marzo il teatro Curci ospiterà la Nuova Compagnia di Canto Popolare

13 Marzo, 2018 | scritto da Nicola Liso
Barletta-Sabato 17 marzo il teatro Curci ospiterà  la Nuova Compagnia di Canto Popolare
Cultura
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Appuntamento sabato 17 marzo per la 34.ma Stagione dell’Associazione Curci

 

Nuovo atteso appuntamento con la Musica Popolare di altissimo prestigio, nell’ambito della 34.ma Stagione Concertistica dell’Associazione Cultura e Musica “G. Curci” di Barletta. A calcare le scene del Curci sarà la Nuova Compagnia di Canto Popolare che ha visto Peppe Barra tra i suoi fondatori. Appuntamento sabato 17 marzo, con porta alle ore 20,45 e inizio alle ore 21,15, presso il Teatro Curci.

Parlare della Nuova Compagnia di Canto Popolare,significa evocare la storia della musica popolare più autentica del Sud Italia e della canzone napoletana nella sua forma più alta e colta. Un gruppo che tutto il mondo ammira e ci invidia, ambasciatore della forma musicale italiana più amata e diffusa all’estero. Guidata oggi da due suoi componenti storici, Fausta Vetere e Corrado Sfogli, la NCCP esegue un repertorio straordinario, che va da successi celebri come “Tammuriata Nera”a villanelle e tammurriate composte dalla stessa Compagnia.

La NCCP viene costituita alla fine degli anni ‘60 dai musicisti napoletani Eugenio Bennato, Carlo D’Angiò, Roberto De Simone e Giovanni Mauriello ai quali successivamente si unirono Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Fausta Vetere e Nunzio Areni. Con questa formazione nel ’72  il gruppo  incontra Renato Marengo che diventerà il loro produttore sino al ’76 realizzando per la EMI  cinque fortunati  LP e inserendoli, oltre che nei luoghi della musica classica ed etnica, senza snaturarne lo stile, nei circuiti del pop e del rock internazionali accanto ai  più noti protagonisti della scena musicale di quegli anni  facendoli subito  apprezzare anche dal pubblico giovane  e impegnato dei grandi raduni e concerti rock. La NCCP diviene subito il fiore all’occhiello di quel movimento musicale e sociale che chiamarono Napule’s Power e che vide al proprio interno: Pino Daniele, Tony Esposito, Edoardo Bennato, Tullio De Piscopo, James Senese e molti altri grandi leader della musica italiana e internazionale.

Attraverso studi filologici e ricerche etnomusicologiche,anche con la guida di Roberto De Simone, il gruppo ripropone la musica popolare campana e di gran parte del Sud nel suo stile originale,arricchendola di esecuzioni e rielaborazioni di grandissima qualità. Il successo che il gruppo ottiene al Festival di Spoleto del 1972 e del 1974   decreta anche il suo lancio internazionale. Da allora la NCCP ha ripetutamente partecipato a tutti i più importanti festival  e rassegne d’Europa ed’oltreoceano, alternando l’attività musicale a quella teatrale. La Nuova Compagnia di Canto Popolare è stata definita “Il più grande gruppo di musica etnico-napoletana”, un gruppo che ha estimatori in tutto il mondo.

I concerti della NCCP rappresentano la storia della musica popolare più autentica del Sud d’Italia e della canzone napoletana nella sua forma più alta e colta. La Nuova Compagnia scava nei linguaggi,nelle tradizioni diverse e nelle varie culture che si sono mescolate nel tessuto di Napoli, una città che è sempre stata crocevia fra Occidente e Oriente. La musica araba e quella spagnola sono sicuramente le espressioni che hanno caratterizzato maggiormente il suo orizzonte musicale. Alcune fronne, come quelli dei venditori ambulanti napoletani,assomigliano ai canti dei muezzin arabi. Allo stesso modo l’uso del modo frigio, esprime il mondo spagnolo che tantoha influenzato la musica napoletana. Lo strumentale dal titolo “Vico Tre Regine” è un omaggio alla musica andalusa ed è in tutto e per tutto una ‘sevillana’, che potrebbe essere danzata in maniera canonica da una ballerina di flamenco.Dalla chitarra battente al mandolino, dalla mandola al mandoloncello, al bouzouki (che appartiene alla tradizionegreca), alla quena peruviana o alla gralla catalana, dalla ciaramella alla zampogna, fino ad arrivare a ottoni classicicome il bombardino, la tromba e il trombone a pistoni. Questi strumenti hanno una loro forza ‘sonora’ che può sfidare anche quella espressa dagli strumenti elettrici, possiedono una personalità che li rende unici e riconoscibili.

 

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