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Andria – “Conoscere e riconoscere il bullismo…a scuola”

5 Giugno, 2018 | scritto da Nicola Liso
Andria – “Conoscere e riconoscere il bullismo…a scuola”
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Si terrà venerdì 8 giugno alle ore 11, presso il Presidio di Riabilitazione “A. Quarto di Palo e Mons. Di Donna” di Andria, la conferenza stampa di presentazione del progetto di educazione e informazione ‘Conoscere e riconoscere il bullismo…a scuola’, promosso dall’Associazione IDEAMO in collaborazione con gli assessorati all’Istruzione e alla Cultura del Comune di Andria. Il progetto si svilupperà nelle scuole di Andria che aderiranno all’iniziativa durante il prossimo anno scolastico con la partecipazione di professionisti di varie discipline che dialogheranno con genitori e insegnanti sulle diverse sfaccettature del bullismo, sugli effetti tra i giovani, sulle azioni da mettere in campo e sui corretti comportamenti da tenere.

«Ogni giorno – sottolinea l’Assessore all’Istruzione del Comune di Andria Paola Albo – la cronaca ci consegna gravi episodi di bullismo con atti di violenza e di cattiveria gratuita. Purtroppo molti episodi si verificano creando nelle ragazze e nei ragazzi vittime di violenza con ferite morali e psicologiche profonde. Ringrazio, quindi, i Padri Trinitari che ospitando la conferenza stampa ci permettono di presentare un progetto di grande rilievo. Tutte le agenzie educative, a cominciare dalla famiglia e dalla scuola, sono chiamate ad impegnarsi per arginare un fenomeno che diventa sempre più critico e problematico. Credo che iniziare dalla scuola promuovendo il dialogo con le famiglie sia cruciale per avviare percorsi virtuosi e per comprendere questo preoccupante sintomo di disagio sociale in tutte le sue implicazioni. Il programma prevede anche delle letture a misura di bambino e ragazzo da svolgersi a scuola».

«Non v’è dubbio – aggiunge Luigi Del Giudice, assessore comunale alla Cultura – che il bullismo, così come ci viene rappresentato dai mezzi di comunicazione, sia il ritratto di una parte del mondo giovanile che, per le ragioni più disparate, si sente emarginata e cerca di affermare la propria esistenza attraverso la forza e la prevaricazione sui propri coetanei oppure con atti di vandalismo. Con l’avvento dei social network, il bullismo si è trasformato in cyberbullismo, una forma ancora più subdola e meschina che ha portato, in qualche caso, le vittime più deboli a gesti estremi. Sono convinto che azioni educative incisive possano essere di grande giovamento».

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