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Andria – Misciosa (Lega) sul cibo italiano messo in discussione dall’OMS e dall’ONU

20 Luglio, 2018 | scritto da dora dibenedetto
Andria – Misciosa (Lega) sul cibo italiano messo in discussione dall’OMS e dall’ONU
Attualità
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“Un’altra tegola rischia di abbattersi sui nostri prodotti agro-alimentari e che rischiano di minarne la loro credibilità, ossia la notizia che l’Organizzazione Mondiale della sanità demonizzi i prodotti che hanno fatto la storia del cibo made in Italy come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, l’olio extravergine d’oliva, e magari anche la pasta e la pizza, perché ritenuti “non salutari” chiedendo l’implementazione delle misure fiscali. – comunica in una nota, il consigliere comunale andriese (Lega) nonché delegato alle Politiche agricole, Benedetto Miscioscia –

Un vero colpo mortale al sistema produttivo ed economico agroalimentare tradizionale del nostro Paese, guarda caso proprio nell’anno dedicato al cibo italiano voluto per esaltare le peculiarità enogastronomiche del nostro Paese come strumento per la scoperta ed il rilancio delle nostre tradizioni.

Un vero e proprio fulmine a ciel sereno che mette a rischio un sistema produttivo, non solo dal punto di vista economico ma anche culturale, di alimenti che fanno parte della nostra ultracentenaria tradizione culinaria invidiata nel mondo, che ora rischia di essere “infangata” solo perché, per esempio, il parmigiano reggiano presenterebbe una quantità di sale leggermente superiore alla quantità consigliata per il consumo umano.

Insomma, arrivare a paragonare il nostro parmigiano come il fumo delle sigarette, mi sembra più che un’assurdità, un’astrusità vera e propria che va contrastata e condannata fermamente dal nostro Governo nelle sedi deputate con una decisa presa di posizione.

Tutto ciò scaturirebbe dal fatto che l’ONU, l’Organismo delle Nazioni Unite, ha deciso che entro il 2030 le morti cosiddette “non trasmissibili” provocate da cancro, diabete e infarto devono diminuire almeno di un terzo rispetto al livello di mortalità attuali pari a 41 milioni.

Paradossalmente – prosegue Miscioscia –  nella black list dei prodotti a rischio, viene inserito anche il prosciutto di Parma, per non parlare dell’olio extravergine ritenuto un grasso da bollino rosso ma, guarda caso, viene esclusa la coca cola light che, al contrario, non viene considerata pericolosa. Ci chiediamo se tutto questo possa avere senso.

Ha senso voler tassare i nostri prodotti in quanto ritenuti potenzialmente pericolosi per la salute?

Un’assurdità che non escluderebbe l’ipotesi, davvero paradossale, di vedere sulle forme di Parmigiano o sulle etiche delle nostre bottiglie di olio extravergine la dicitura “nuoce gravemente alla tua salute” magari accompagnata con l’immagine di un uomo grasso, sofferente e magari morente.

Insomma, alimenti che hanno fatto la storia della nostra dieta mediterranea come la stessa pasta o la pizza unitamente all’olio, conosciuto in tutto il mondo come l’elisir di lunga vita, verrebbero demonizzati da un giorno all’altro perché non sufficientemente “light” come la coca cola e poi magari arrivare a scoprire che prodotti farlocchi come il “parmesan” sono esclusi da lista nera, per la semplice ragione che non viene prodotto in Italia.

Bene ha fatto il Ministro Centinaio ad annunciare una dura battaglia del nostro Governo contro questa ipotesi demonizzante ed il Vice Premier Salvini a scagliarsi contro l’ONU che a fine settembre si accingerebbe a discutere la risoluzione che potrebbe prevede l’aumento della tassazione e l’introduzione sui cibi messi sotto accusa, dei cosiddetti dissuasori di acquisto tipo quelli che compaiono sui pacchetti delle sigarette che per il parmigiano potrebbe essere ad esempio “il formaggio rende diabetici”. Assurdo, veramente assurdo.

 

                               

 

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