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Nave Diciotti, spariti anche i 3 migranti attesi dalla Caritas di Barletta: sono tra i 50 fuggiti da Rocca di Papa

6 Settembre, 2018 | scritto da Alessandro Liso
Nave Diciotti, spariti anche i 3 migranti attesi dalla Caritas di Barletta: sono tra i 50 fuggiti da Rocca di Papa
Attualità
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Erano in 3, di origine eritrea, i migranti sbarcati domenica 26 agosto dalla nave “Diciotti” della Guardia Costiera a Catania e attesi ieri 5 settembre alla Caritas di Barletta. Il loro destino era il dormitorio del centro di accoglienza barlettano, ma lì non sono mai arrivati.

La Caritas di Barletta ha altresì comunicato che la stessa situazione si è verificata in altri centri delle diocesi di Puglia dove la Cei (Conferenza Episcopale Italiana) aveva deciso di smistare gli stranieri arrivati in Italia. I tre richiedenti asilo erano tra i 50 profughi fuggiti dal centro di accoglienza di Rocca di Papa e attesi in questi giorni da diverse diocesi italiane: nelle ultime ore sono risultati irreperibili.

Dal Viminale fanno sapere che “sono in corso ulteriori verifiche”: si tratta di “maggiorenni: dei 50 totali, 6 di loro hanno fatto perdere le tracce il primo giorno di trasferimento, venerdì; 2 eritrei destinati alla diocesi di Firenze si sono dileguati il 2 settembre; per altri 19 è stato verificato l’allontanamento il 3 settembre; altri 13 infine si sono dileguati ieri. Erano destinati a varie diocesi”.

Le persone che si sono allontanate si erano limitate a manifestare l’interesse per formalizzare la domanda d’asilo. Tutte erano state identificate con rilievi fotodattiloscopici e inserite in un sistema digitale europeo.

Durissimo il commento del Ministro degli Interni, Matteo Salvini: “Più di 50 degli immigrati sbarcati dalla Diciotti erano così bisognosi di avere protezione, vitto e alloggio, che hanno deciso di allontanarsi e sparire! Ma come, non li avevo sequestrati? È l’ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono scheletrini che scappano dalla guerra e dalla fame. Lavorerò ancora di più per cambiare leggi sbagliate e azzerare gli arrivi“.

La Caritas Italiana parla di “allontanamento volontario, non di fuga”. Il direttore, Don Francesco Soddu, ha aggiunto: “Si fugge da uno stato di detenzione e non è questo il caso, nessuno vuole rimanere in Italia, si sa“.

 

 

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