“La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin” 

Sicuramente, se leggerete questo libro, potrete dire di tutto ma non che non sia una storia originale!

L’ho acquistato perché mi ha incuriosito il titolo, in primis, la copertina e il nome, inconsueto, del protagonosta e che dire della sua dote particolare?

riuscire a comunicare attraverso i fischi! sì, proprio quelli che si fanno con la bocca e un giusto dosaggio dell’aria.

Isidoro, il protagonista “fischiante”, nasce in una famiglia che festeggia la vita ogni giorno:

un papa’, Quirino, comunista, poeta, filosofo e “inventore di parole”, innamorato della moglie e impegnato a trasmettere al figlio il piacere della meraviglia di fronte alle sorprese che la vita ci dona; una madre, Stella Dimare, dal sorriso radioso che fa la pastaia e si vede! sempre con la farina sulle curve morbide in cui si perde estasiato suo marito.

Ed ecco Isidoro, che da quando nasce anziché gorgogliare come tutti i bambini, sviluppa un linguaggio fatto di trilli e fischi grazie al quale comunica con un merlo, Alì, che diventa suo compagno ideale di giochi e di segreti.

La storia si svolge in Irpinia negli anni ’80 e, inevitabilmente, dopo la prima parte fatta di incontri con personaggi curiosi, strani e divertenti e di spensieratezza che fanno di Isidoro un bambino sereno e “urlafischiante”, si giunge al tragico momento che fa da spartiacque nella storia: il terremoto del novembre di quell’anno.

La vita di Isidoro non sarà più la stessa, incontrerà persone nuove, strane (sempre) e importanti che lo accompagneranno nella sua nuova vita di adolescente e poi, di adulto.

Sorpresa, magia, tenerezza, suggestione, commozione…sono questi gli ingredienti variamente dosati, capaci di rendere una vita prodigiosa?

Sicuramente hanno reso il libro di Ianniello meritevole di un premio Campiello (2015) e dell’iscrizione nell’  “elenco dei libri felici”.

Francesca Griner