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Barletta – Consiglio comunale. Nessuna nomina del presidente del consiglio e nessun giuramento del sindaco

19 Settembre, 2018 | scritto da dora dibenedetto
Barletta – Consiglio comunale. Nessuna nomina del presidente del consiglio e nessun giuramento del sindaco
Politica
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Dopo la pausa estiva (l’ultima seduta del 7 agosto scorso andò deserta, poiché il sindaco decise di dimettersi a causa di controversie interne alla sua maggioranza,  per poi ritirare le sue dimissioni venti giorni dopo, ossia il lasso di tempo perentorio previsto dalla legge onde vanificare le sue dimissioni)  ritorna il consiglio comunale di Barletta.

Considerata l’assenza, oggi in consiglio,  di due consiglieri di maggioranza (Michele Maffione e Pierpaolo Grimaldi di “Scelta Popolare” quest’ultimo capogruppo del medesimo movimento civico) il consigliere Giuseppe Losappio di “Forza Barletta” (nonché nominativo già suggerito dagli otto “dissidenti” del sindaco per la presidenza del consiglio) ha chiesto di sospendere il punto 2 e il punto 3 all’ordine del giorno:  nomina del presidente del consiglio e dei due vice presidenti.  

“Vogliano nominare le commissioni, vogliamo rispettare tutti i punti all’ ordine del giorno – sono state le prime dichiarazioni del sindaco Cannito –   La presidenza, può essere congelata, e quindi non è detto che con quella pro tempore non si possa continuare il nostro lavoro,  la conferenza dei capi gruppo può cominciare ad operare;  spero che si possa andare avanti, l’organo consiliare è formato a prescindere dalla nomina del presidente del consiglio.”

Il consigliere comunale Giuseppe Basile (5 stelle) ha definito, quella del consiglio comunale targato Cannito, una “paralisi” in merito al ritardo nella formazione delle commissioni consiliari e di quelli che saranno i gruppi consiliari . Poi, ha altresì evidenziato che: “Bisogna avere un presidente del consiglio nel pieno delle sue funzioni e non un consigliere anziano pro tempore, pertanto  noi del “Movimento cinque stelle” votiamo contro il “congelamento” della presidenza, cosi come chiesto dal sindaco.”

Mentre, il consigliere comunale Doronzo (Coalizione Civica) ha sostenuto che: “L’assenza di due consiglieri non  inficia l’elezione del presidente, il problema è che non avete un accordo, siete una maggioranza litigiosa. Del resto il sindaco disse che si sarebbe dimesso qualora non avesse trovato una maggioranza coesa. Sabino Dicataldo era la persona designata dal sindaco per ricoprire il ruolo della presidenza del consiglio, ma avete un problema di procedura oltre che di accordo tra di voi. Non nominare un presidente e’ oltretutto un illecito amministrativo, ma tuttavia  ai cittadini poco importa delle “poltrone” Barsa  cosi come quella del presidente del  consiglio, ci sono problemi ben più importanti da affrontare: la povertà ad esempio.”

Il consigliere Basile in quota Lega, ha poi aggiunto : “Non deve decidere, Lei sindaco, chi debba essere il presidente del consiglio, lasci che sia l’assise tutta a deciderlo”.

Filannino  ( consigliere del  Movimento Cinque Stelle) ha inoltre precisato che:  “L’elezione del presidente è un atto identitario della città; non è una questione meramente politica. È una vergogna, non ci stiamo alle vostre geometrie di potere. Non potete chiederci di non nominare il presidente e poi ci chiedete come se nulla fosse, di approvare altri atti  qui in consiglio. Premo sulla nomina di un presidente, quello pro tempore non può essere sempre  a vostra disposizione.”

 Delvecchio (capogruppo e consigliere PD) ha dichiarato : “La vostra è un “Arca di Noè”, un’amministrazione che vive alla giornata , non si parla di bonifica ambientale ad esempio e manca una linea programmatica amministrativa. Un punto,  quello della presidenza che fa solo  perdere tempo.  Lei sindaco, sta ripetendo una liturgia che purtroppo appartiene al passato, piuttosto  rispetti i suoi impegni presi in campagna  elettorale”

Il sindaco, ha replicato a Delvecchio, chiosando: “Tutto ciò che stiamo facendo oggi è un  prosieguo della precedente amministrazione ( vedi scuola Collodi,  cosi come l’eliminazione dei semafori  di via Foggia). Noi maggioranza,  vi chiediamo di affrontare i problemi della città , ma in due mesi non si possono dare risposte che non si sono date negli anni. Nel prossimo consiglio, saranno presentate le linee di mandato e di approvazione del bilancio preventivo 2019 e lo faremo entro novembre 2018,  cosa mai accaduta a Barletta.

Certamente il problema del presidente è importante –  ha aggiunto Cannito –  ma chiedo a voi opposizioni di essere  protagonisti in questa mia amministrazione, pertanto abbiamo bisogno di nominare le commissioni per il bene della città.  Stasera non eleggiamo il presidente ma vorrei che fossero elette le  commissioni, oggi  non giurerò, ma lo farò  quando l’organo amministrativo sarà completo, quindi quando sarà eletto il presidente del consiglio.”

Oggi,  la nomina del presidente del consiglio non è avvenuta  e il presidente pro tempore Carone, facendo riferimento a quanto sostenuto nel TUEL  (testo unico degli enti locali) all’art. 6 comma 2, dopo il sesto scrutinio, ha deciso di  abbandonare la presidenza, cosi come “a ruota” hanno rifiutato il medesimo incarico, anche i suoi colleghi (cinque stelle)  Coriolano e Basile ( convocati dal segretario del consiglio sempre  in base a quanto previsto dal TUEL : se il presidente anziano lascia la presidenza, possono prendere il suo posto i consiglieri successivamente  “meno anziani” afferenti allo stesso movimento politico più suffragato)

La decisione della Carone e dei suoi colleghi pentastellati  è stata resa nota subito dopo la sesta votazione  – per l’elezione del presidente – (votazione, avvenuta in sede, cosi come chiesto dallo stesso Sindaco, dopo una pausa di circa un quarto d’ora, a causa di un suo improrogabile impegno istituzionale ) andata in fumo, che ha visto su 31 votanti, 23 schede nulle, 5 voti per Delvecchio e 2 voti per Doronzo.

La presidenza, al momento,  facendo sempre riferimento al TUEL e allo statuto comunale, è stata affidata  dal segretario del consiglio, al consigliere comunale Divincenzo (PD).

Dura la replica del sindaco, che ha biasimato l’atteggiamento della Carone, accusandola  di non avere  “etica politca”, cosi come Basile (Lega) che ha definito l’atteggiamento dei “grillini” puro ostruzionismo e anche Mennea (PD)  non ha accolto favorevolmente  la decisione della pentastellata.

L’ assise, nonostante l’esortazione di Filannino (M5S) di sospendere i lavori  facendo inoltre un plauso al lavoro svolto sinora dalla sua collega Carone, sta proseguendo regolarmente facendo seguito agli altri punti all’ordine del giorno.

 

Dora Dibenedetto

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