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Barletta – “Aiutiamo Chiara” parte per l’ Erasmus e precipita dalla finestra, lotta tra la vita e la morte

4 Novembre, 2018 | scritto da Redazione
Barletta – “Aiutiamo Chiara” parte per l’ Erasmus e precipita dalla finestra, lotta tra la vita e la morte
Cronaca
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Chiara Corcella è una ragazza barlettana di 20 anni, ex studentessa del liceo Scientifico Carlo Cafiero, che sulla propria pagina facebook qualche giorno fa ha rilanciato l’appello del padre di Chiara per quanto successo alla figlia.

Solare, determinata, testarda, amici e parenti la definiscono “un vulcano”; per anni ha praticato la marcia a livello nazionale. Iscritta al terzo anno di Ingegneria Gestionale, l’obiettivo è completare gli esami per poi laurearsi entro il 2019; un’esperienza all’estero dopo per migliorare la conoscenza dell’inglese e dello spagnolo.

Pertanto presenta la domanda per l’Erasmus, che viene accettata: poter frequentare un’università europea, per un periodo di studio riconosciuto dalla propria facoltà e allo stesso tempo conoscere e comprendere le differenti culture, per lei è come toccare il cielo come un dito. La sua scelta cade su Manresa, 80mila abitanti, poco distante da Barcellona, con un polo ingegneristico importante.

Il 4 Settembre Chiara parte per la Spagna, è entusiasta dell’università e della casa che ha scelto con alcuni amici di Barletta, tappezza la camera con 200 foto stampate prima di partire. Iniziano le lezioni, si iscrive in palestra. Venerdì 14, dopo appena 10 giorni, una leggerezza.

Accende una sigaretta, parla con un’amica, seduta alla finestra della sua stanza. Il davanzale si sgretola e Chiara precipita nel vuoto, prima su un’auto, poi finisce a terra. Subito soccorsa dagli amici, Chiara non risponde, il battito è minimo, ma c’è, entra in coma. Inizia una corsa contro il tempo, 5 ore di operazione al cervello nell’ospedale universitario di Terrassa, per i medici la ragazza “ha il 50% di possibilità”.

Lotta tra la vita e la morte, ma non si arrende. Dopo 20 giorni di coma riapre gli occhi, muove la mano, comincia a respirare da sola, in stato di minima coscienza. La famiglia prende contatti con un neuro–riabilitatore, il professor Leopold Saltuari, secondo cui “un miglioramento motorio sia a destra che a sinistra e ripresa dell’autonomia è possibile” presso la clinica neurologica e di neuro-riabilitazione acuta Hochzirl, a pochi chilometri da Innsbruck, che fornisce terapie robotiche di ultima generazione e medicinali non ancora presenti in Italia.

Purtroppo si tratta di una clinica costosa, la degenza costa 1000 euro al giorno. Oggi Chiara sarà trasferita da Terrassa a Bologna e dai lì successivamente in Austria. Lei e la sua famiglia hanno bisogno dell’aiuto di tutti. In tanti si sono già mossi, ma la strada è lunga ed è solo all’inizio.

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