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“Canosa: fascino profondo” – Progetto di valorizzazione territoriale

3 Dicembre, 2018 | scritto da alessia paradiso
“Canosa: fascino profondo” – Progetto di valorizzazione territoriale
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“Canosa: fascino profondo” questo il titolo di un progetto di valorizzazione territoriale commissionato dalla Confindustria Bari-Bat-delegazione Bat e Confcooperative Cultura Turismo Sport Puglia, realizzato dalla società Doconline di Giuseppe De Vivo e con la collaborazione della ConfArtigianatoUpsa Canosa di Puglia e della Tancredi Restauri srl di Altamura, impegnata in questi mesi nei lavori di Castel del Monte.

Come spiegato dal Presidente di Confcooperative Cultura Turismo Puglia dott. Mimmo Bracciodieta, che è anche Vice Presidente Nazionale con delega al Sud di un settore che esprime 1300 cooperative e 140 mila soci, l’intento espresso è quello proporre un modello di valorizzazione moderno e in grado di generare economia dalla gestione delle aree archeologiche, in continuità con i progetti di valorizzazione che la cooperazione sta promuovendo in tutta Italia. La scelta dei tre siti, ha spiegato il dott. Fontana, Presidente della delegazione Bat di Confindustria Bari e Bat è basata sulla scommessa di valorizzare tre siti archeologici, straordinari per la sua unicità, (Ipogeo Monterisi-Rossignoli, Tomba Varrese e  Cava Lomuscio) tramite moderne tecnologie e soluzioni che rispettando il carattere stesso dei siti ne preservino l’integrità.

L’originalità e l’innovazione dell’intero intervento proposto consistono, principalmente, nell’idea di “assemblare” in un unico percorso, soluzioni fondamentalmente diverse per tipologia ma coerenti ad un’unica strategia di valorizzazione e fruizione dei siti.

In particolare, il progetto prevede, per l’ipogeo Monterisi-Rossignoli, la realizzazione di App mobile con realtà aumentata che consenta l’accesso a informazioni dettagliate e schede di approfondimento. Inoltre, grazie alla presenza di un AR Portal il visitatore ha la possibilità di “entrare” in ambienti sotterranei e di osservare le architetture “non visibili” ricostruite virtualmente. Mentre nella Tomba Varrese, mediante figure umane (sagome metalliche autoportanti) “parlanti”, i visitatori possono rivivere momenti del passato immersi in un’atmosfera onirica.

Un’attenzione particolare è stata posta nell’intervento proposto per le cavità tufacee. S’intende, infatti, restituire alla città un sito a dir poco sorprendente per imponenza e dimensioni della struttura, impatto visivo e suggestione. Si vuole restituire alla fruibilità un mondo, quello delle cavità sotterranee, unico in Italia: e il modo pensato per operare tale restituzione passa attraverso lo sviluppo di un concept allestitivo che abbia come priorità il far rivivere questi ambienti secondo la propria identità e funzione, tramite una narrazione multimediale e tramite la definizione di spazi destinati alla comunità e alla presentazione delle sue eccellenze produttive. Tale concept porta all’articolazione dell’allestimento in aree tematiche e funzionali con postazione interattiva con sistema NFC, dedicata alla produzione enogastronomica, installazione di teche multimediali l’impiego di tecnologie di ultimissima generazione quale il sistema Holographic 3d Display Led Fan.

Il progetto, commissionato a esclusivo onere della Confindustria Bari-Bat-delegazione Bat e Confcooperative Cultura Turismo Sport Puglia, è stato presentato anticipato anche all’Ass.re Lenoci che ha apprezzato lo sforzo con cui due Associazioni di impresa, senza alcun fine lucrativo, hanno voluto fare questo omaggio alla Città di Canosa di Puglia. In considerazione del ruolo e della autorevolezza della Fondazione Archeologica Canosina, le due Associazioni, Confindustria Bari-Bat-delegazione Bat e Confcooperative Cultura Turismo Sport Puglia, hanno donato alla Fac questa idea progettuale, tracciando anche le linee di finanziamento per la realizzazione e la gestione degli interventi. Il progetto è stato accolto all’unanimità da parte del Cda della Fondazione Archeologica Canosina, sempre attenta alla valorizzazione del patrimonio archeologico della città e alla ricerca di nuovi fattori tecnologici che possano apportare migliorie al fattore qualitativo, nonché turistico esperienziale.

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