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Margherita di Savoia – Le Saline in gestione ad una multinazionale francese

11 Dicembre, 2018 | scritto da Angela Ciciriello
Margherita di Savoia – Le Saline in gestione ad una multinazionale francese
Attualità
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Ebbene si, le Saline di Margherita di Savoia, tra le più grandi di Europa, finiscono nelle mani di una multinazionale francese.
Un fatto grave se si considera l’enorme patrimonio che queste rappresentano ed hanno rappresentato per tanti secoli: ben 500 ettari di vasche con una storia che si è sviluppata di pari passo con gli insediamenti degli Illiri risalenti al IV secolo a.C., i quali ne curavano il commercio con l’Oriente.

Da allora la salina è divenuta il fulcro dell’economia locale, ed invece oggi le nostre splendide saline, che conservano un patrimonio naturalistico molto ricco in termini di flora e fauna, tra cui la presenza stanziale del fenicottero rosa, sono passate in mano alla multinazionale francese Salins spa, leader europea e co-leader mondiale nella commercializzazione di sale industriale, sale stradale e sale alimentare.

Un bene collettivo dello Stato italiano, come il sale italiano marino, non dovrebbe essere ceduto a chi ha una leadership che potrebbe inficiarne l’“italianità”.

Il recente DL del Sanato a tutela dell’agroalimentare italiano dovrebbe interessarsi anche del sale italiano ed il monopolio di Stato andrebbe aggiornato per poter operare sul mercato interno e mondiale ad armi pari con i concorrenti.

I consumatori dovrebbero sapere che nei supermercati italiani ed europei vengono venduti sali confezionati integrali-grezzi provenienti da altri continenti, sia marini che di miniera, con il 93% di purezza tecnica quando le norme di produzione nazionale prevedono un minimo del 97%.

Il sale purissimo, bianco, grosso a fiocchi o a chicchi Made in Italy ha un prezzo medio al consumo di 2/3 euro al chilo nel migliore dei casi, mentre tutti i sali di importazione partano da 5 euro fino a 50 euro al chilo, come ad esempio il sale dell’Himalaya, di successo per il caratteristico coloro rosato.

Sono queste alcune delle considerazioni fatte da Giampietro Comolli, esperto di food&wine economy e ricercatore sul sale. Il sale italiano da tavola, commenta l’analista, “Ha caratteristiche particolari, sia esso marino o salgemma come quello di Volterra, ed è ingrediente indispensabile di stranote produzioni Dop come il Prosciutto di Parma, di Modena e di San Daniele”.

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