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Andria – “Io disperato e distrutto per colpa della mia banca”

15 Gennaio, 2019 | scritto da Nicola Liso

“Avevo 50 dipendenti, mi hanno tolto tutto, ora non ho i soldi per riscaldare la mia abitazione”

Stiamo parlando di Tesse Nicola ex imprenditore Andriese, 66enne, che per oltre vent’anni ha operato nel settore edile in varie realtà territoriali, in particolare nel territorio di Montecatini Terme, con all’attivo la costruzione di centinaia di alloggi di tipo residenziale.

Secondo la ricostruzione di Tesse, la sua vicenda comincia nel 2007, quando scopre il mancato versamento dei contributi previdenziali dei dipendenti, da parte del proprio commercialista per una cifra totale di oltre 400.000 euro, alla quale si aggiungono alcuni prelievi effettuati direttamente dalla propria banca a Sua insaputa.

“Ho trovato i miei conti correnti prosciugati, e addirittura ho poi scoperto che non sono stati effettuati versamenti anche diretti ad Enti dello Stato. Quelle centinaia di migliaia di euro che comunque sono state prelevate dai miei conti correnti ma mai riversati nelle casse previdenziali hanno comportato il blocco totale della mia attività e della mia vita personale, familiare, sociale.”

Il signor Nicola Tesse ci parla così di un danno economico che cresce di giorno in giorno e dei suoi rapporti con istituti bancari, dirigenti e funzionari di banche, commercialisti, Guardia di Finanza e Magistratura, fino ad arrivare al 2013, quando lo stato lo dichiara fallito.

Da quel giorno infatti il signor Tesse, non può più esercitare, gli viene tolta la pensione di invalidità, e come se non bastasse per via dello stato di insolvenza, non può ricevere i crediti maturati dalle cause vinte con le banche.

“Ora vivo con la pensione di mia moglie. Non abbiamo neanche i soldi per accendere i termosifoni” dichiara infine – nella video intervista che segue – tra le lacrime.

Il signor Tesse ci fa vedere documenti e nomi, che noi non pubblicheremo finchè la magistratura, in cui confidiamo, non avrà fatto il suo corso.
Nel frattempo pubblichiamo questo video appello, affinchè chi di dovere possa fare chiarezza sulla vicenda.

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