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Gazzetta del Mezzogiorno: Sciopero ad oltranza per la dignità

2 Marzo, 2019 | scritto da Alessandra Zaccagni
Gazzetta del Mezzogiorno: Sciopero ad oltranza per la dignità
Attualità
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Da domenica 3.03 la Gazzetta del Mezzogiorno non sarà più in edicola fino a data da destinarsi.

È la decisione deliberata dall’assemblea dei giornalisti della testata più importante del Sud, attualmente diretta da Giuseppe De Tomaso, con alle spalle 131 anni di storia.

In una lettera pubblicata in data 1.03 i giornalisti si schierano contro la “persistente assenza di risposte da parte degli amministratori giudiziari sul pagamento degli stipendi e dei versamenti previdenziali arretrati, nonché incertezze sul futuro della testata.”

Nel testo della lettera emerge a gran voce il disagio dei professionisti che da anni lavorano per la Gazzetta, una voce che proclama: “siamo stanchi di essere umiliati.

Una situazione di impasse per la Gazzetta del Mezzogiorno che si protrae dallo scorso 24 settembre, giorno in cui all’editore Mario Ciancio Sanfilippo sono state confiscate dalla procura di Catania le quote societarie detenute in quanto azionista di maggioranza della Edisud Spa.

È ormai venuto meno un requisito indispensabile: il rispetto della dignità dei lavoratori, un rispetto che si concreta anche e soprattutto nel diritto a vedersi retribuire le prestazioni. E che per assurdo ci viene negato proprio dallo Stato, subentrato dopo il sequestro all’editore Mario Ciancio Sanfilippo nella gestione del giornale.”

I regolari stipendi sembrano ormai un lontano miraggio per i giornalisti della Gazzetta che pongono l’accento sulle modalità di gestione della situazione critica in cui versa il quotidiano, modalità discutibili ed ai limiti della liceità.

Acconti elargiti a mo’ di mance e, soprattutto, né buste paga, né altri giustificativi, ma solo tanto silenzio. Un silenzio assordante da parte di tutti: da parte di un’azienda che ancora oggi continua ad essere amministrata da Franco Capparelli, l’uomo di fiducia dell’editore indagato e che, malgrado sia stato sollevato dall’incarico con un provvedimento della magistratura siciliana dello scorso 19 gennaio, continua a esercitare le proprie funzioni; da parte degli amministratori giudiziari catanesi Bonomo e Modica che non rispondono mai per iscritto alle nostre istanze e che sembrano inspiegabilmente ostinati a voler cristallizzare una situazione assurda; da parte dello stesso Tribunale di Catania che, pur avendo ricevuto i rappresentanti di tutte le maestranze della Gazzetta, sembra non rendersi conto che i cosiddetti tempi tecnici della giustizia mal si conciliano con le esigenze di un’azienda editoriale e meno che mai con quelle dei lavoratori e delle loro famiglie, che pur senza stipendio sono costretti a doversi confrontare con le esigenze quotidiane della sopravvivenza.”

La noncuranza nei confronti dell’istituzione Gazzetta del Mezzogiorno va ad aggravarsi nel momento in cui interviene anche la violazione di uno dei diritti fondamentali: il diritto all’informazione, così come sancito dalla Corte Costituzionale della Repubblica Italiana con la sentenza n. 420 del 7 dicembre 1994, in cui è dichiarata la necessità di “garantire il massimo di pluralismo esterno, al fine di soddisfare, attraverso una pluralità di voci concorrenti, il diritto del cittadino all’informazione.”

Interviene anche il presidente Michele Emiliano in favore della lotta condotta dai giornalisti della Gazzetta: “Lo sciopero annunciato a partire da domani con la sospensione delle pubblicazioni fa arrivare la vertenza a una strettoia che si dovrà superare per la tutela del ‘bene pubblico’ Gazzetta.”

Una istituzione che ha portato alta la bandiera dell’informazione e della comunicazione del pluralismo per 131 anni, battendosi in prima linea nella lotta contro la sempre più invasiva disintermediazione a cui segue un flusso senza precedenti di fake news che vanno a minare la correttezza delle informazioni.

Tutte le istituzioni della regione, nonché gli organi informativi locali auspicano una risoluzione definitiva ed i tempistiche brevi che consenta alla Gazzetta del Mezzogiorno di proseguire nella propria missione iniziata 131 anni fa.

 

 

 

 

 

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