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Andria – E’ il giorno del Commissario prefettizio: Gaetano Tufariello si presenta alla città. FOTO e VIDEO

2 Maggio, 2019 | scritto da Alessandro Liso

Una stretta di mano per sancire da un lato, la fine di un’era costellata da alti e bassi, dall’altro un nuovo inizio auspicabilmente roseo.

Si è tenuta il 2 maggio, presso la Sala Giunta di Palazzo di Città, la conferenza stampa di presentazione del nuovo Commissario prefettizio del Comune di Andria dopo la caduta dell’amministrazione Giorgino, durata 9 anni, a seguito della mancata approvazione del bilancio nei tempi previsti dalla legge.

E’ mancata solo la consegna della campanella come è ormai tradizione a Palazzo Chigi quando si avvicendano i governi. Ma è stato un vero e proprio passaggio di consegne tra l’ormai ex sindaco di Andria, Nicola Giorgino, e il neo commissario, il dott. Gaetano Tufariello, insediatosi lo scorso 29 aprile.

Inizia così la “fase Tufariello”, il Caronte andriese che traghetterà la città fino alle prossime elezioni comunali previste per il 2020.

Molti gli obiettivi enunciati alla stampa, primo fra tutti quello del bilancio comunale con l’approvazione dello stesso nel più breve arco di tempo. Per Tufariello è necessaria una pianificazione strategica degli obiettivi della nuova amministrazione commissariale.

Mantenere un contatto costante con i cittadini, ascoltare le loro esigenze e quelle del territorio. Ma anche lo sblocco dei lavori della Questura e lo spostamento della sede della Caserma dei Carabinieri dopo la risoluzione del contratto dell’attuale immobile di Viale Gramsci. Questi alcuni dei dossier del vice prefetto Bat posti sul tavolo durante la conferenza in cui ha spiegato come sia necessario nominare sub-commissari con deleghe ben precise. Potrebbero essere cinque, in base ai settori da attenzionare, e avranno il compito di coadiuvare il commissario in tutte le attività.

Idee chiare e ben precise per il neo commissario per il quale occorre formare la squadra amministrativa in 10 giorni perché, a suo dire, non bisogna perdere nemmeno un giorno di lavoro.

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