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Decreto “No Slot”, parere positivo dalla Conferenza Unificata

9 Luglio, 2019 | scritto da Redazione
Decreto “No Slot”, parere positivo dalla Conferenza Unificata
Economia
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Nella giornata di ieri si è tenuta la Conferenza Unificata, che ha espresso parere favorevole circa lo schema di Decreto proposto dal Ministero dello Sviluppo Economico sull’uso del logo identificativo “No Slot”, ai sensi dell’articolo 9, c.3 del Decreto Legislativo 28 agosto 1997, n.281, che riporta le condizioni per il rilascio e la regolamentazione dell’uso del logo sopracitato.

La norma istituisce il logo identificativo “No Slot”, con cui viene attribuito ad un decreto del Ministro dello Sviluppo economico, su proposta dell’Osservatorio per il contrasto e la diffusione del gioco d’azzardo ed il fenomeno della dipendenza grave, la definizione delle condizioni per rilasciare e regolamentare l’uso del logo identificativo “no slot”. Lo stesso logo, secondo quanto riportato nel repertorio atto n.61/CU, può essere rilasciato volontariamente dai comuni a tutti i titolari di esercizi pubblici e di circoli privati che tendono ad eliminare o ad impegnarsi nel non installare gli apparecchi di intrattenimento, che siano essi AWP o VLT.

Nello schema del decreto viene specificato che tutti gli esercenti interessati all’esposizione del logo “no slot” possono richiederlo in via telematica direttamente al Comune o in particolar modo allo Sportello Unico delle Attività Produttive, facente capo all’ente locale in cui i locali hanno sede. La segnalazione, chiaramente, va fatta tramite autocertificazione, in cui siano indicati i dati del titolare o responsabile dei locali e dell’attività relativa. Il richiedente, inoltre, si impegna a non installare, per tutto il periodo di utilizzo del logo, gli apparecchi da intrattenimento. Nella richiesta andrà allegata la documentazione fotografica dei locali dove andrà esposto il sopracitato logo, e dovrà essere accompagnata da una relazione approfondita e dettagliata sui luoghi ed il flusso di pubblico degli stessi. Nell’indicare il tipo di utenza, per i locali “no slot” dovranno essere anche chiarite e debitamente evidenziate le fasce d’età solite frequentare il locale o i locali.

Questa è solo una delle misure volute dallo Stato in materia di gioco. Già nel 2018, come emerge da un’indagine su slot machine e Vlt pubblicata da Gaming Report, il settore del gioco legale ha infatti registrato un numero record in termini di controlli ed interventi mirati. Per quel che riguarda l’attività di controllo messa in atto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è stato registrato un valore di 193,2 milioni di euro derivati da violazioni tributarie ed amministrative, con un aumento del +103% rispetto all’anno 2017. L’importo accertato è stato pari a circa 98 milioni di euro, le sanzioni amministrative irrogate ammontano a circa 21 milioni di euro, quelle tributarie a circa 74 milioni di euro. Il risultato è da collegare all’attività di accertamento condotta e portata avanti dalle forze dell’ordine.

Per quel che riguarda slot machine e VLT il loro numero è stato ridotto in maniera drastica, a seguito dell’inasprimento delle limitazioni sulle distanze dei luoghi sensibili e degli orari di gioco, in base alle normative nazionali e regionali. Il tutto ha portato ad un incremento, probabile ed in molti casi certificato, di fenomeni illegali, stando alle Stime della Corte dei Conti. Si sono tenuti controlli a campione su 15 piattaforme di casinò online e scommesse sportive, per circa il 50% in più rispetto all’esercizio precedente, anche su sistemi VLT, per verificarne il corretto funzionamento ed il rispetto di tutte le regole.

Altri controlli si sono tenuti sugli istituti assicurativi e bancari presso cui i concessionari hanno in corso fideiussioni.

Nel 2018 è aumentata anche la prevenzione contro l’infiltrazione, sempre più fitta, del crimine nel mondo del gioco: è stato effettuato uno screening su 23 soggetti a rischio, su un totale di 303 individui mappati e circa 9300 schede informative raccolte. Sempre nel 2018 sono stati 1000 i portali inibiti, con il totale salito poi ad 8000, in crescita rispetto al 2017.

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