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Il sindacato di Polizia denuncia: i nuovi gradi si sciolgono come neve al sole

14 Luglio, 2019 | scritto da Redazione
Il sindacato di Polizia denuncia: i nuovi gradi si sciolgono come neve al sole
Attualità
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I nuovi gradi della Polizia di Stato si sciolgono come neve al sole.
Sembra una barzelletta o una gag comica, invece, non c’è nulla da ridere perché è la triste realtà, come hanno dovuto constatare i nostri colleghi sin dal primo giorno che li hanno indossati”, dichiara Elvio Vulcano, coordinatore nazionale per la stampa e per le comunicazioni del sindacato di polizia LeS (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato).

La vicenda ha inizio il 12 luglio 2019
, quando il Capo della Polizia, Franco Gabrielli ordina di indossare i nuovi gradi appena forniti dall’Amministrazione, esortando anche i Questori a intraprendere iniziative al fine di diffondere tra i cittadini la conoscenza dei nuovi gradi.

“Questi però non hanno nemmeno superato il primo turno di servizio
– dichiara Vulcano – e ci viene spontaneo sperare che i Questori abbiano presentato i nuovi distintivi in locali climatizzati. Il personale che dovrà indossarli il più delle volte lavora sotto il sole o in uffici che non hanno mai visto l’aria condizionata, per cui potrebbe trovarsi sulla divisa solo la parte munita di stretch, per intenderci, quella che dovrebbe tenere attaccati i gradi all’indumento. Nel caso di servizi esterni, quando ci si trova con colleghi che non conosciamo, l’unico elemento che ci fa riconoscere è la divisa. Però, potremmo non essere in condizioni di conoscere il grado di chi ci sta davanti, quindi non sapere chi è il più alto in grado, per esempio”.

Una spesa di 5 milioni di euro
per i nuovi gradi, “in un momento di ristrettezze economiche, a causa delle quali il personale non ha nemmeno le divise per poterceli attaccare – continua Vulcano – Per questo Giovanni Iacoi Segretario Nazionale di LeS, si è sempre opposto a questa folle spesa. Devo dire, però, che prima questi “sprechi” non facevano nemmeno clamore, ma è bene ricordare alcune tra le tante forniture “imperfette” alla Polizia di Stato: ci sono state scarpe nuove che, appena indossate, si aprivano a metà o si scollavano; in un’altra precedente fornitura i numeri, nella stessa scatola, erano addirittura spaiati; le più recenti gonne “a tubino” per le donne poliziotto, erano di taglie non corrispondenti a quelle italiane.”
Altra amenità? Qualcuno si ricorderà ancora un enorme fornitura di divise ordinato in Polonia nel 2007 con la scritta “polizzia”, si, con una “z” di troppo, senza che nessuno le controllasse prima della distribuzione! Inoltre, la carenza di uniformi non permette nemmeno di vestire completamente i nuovi assunti; poi ci sono le nuove divise operative non ancora distribuite capillarmente… non parliamo dei tessuti e dei colori delle divise, che si chiamano “uniformi”, ma che “uniformi” non sono, a causa della differenza tra un capo e l’altro. Vogliamo parlare dei cinturoni di forme, materiali e colori diversi? Come vede , gli esempi non mancano , anzi sono numerosi, senza che si siano prese contromisure”.

“Ci troviamo in una situazione insostenibile, – conclude Vulcano – per cui, da un lato, per il personale non ci sono risorse, mentre, dall’altro, assistiamo ad un vero e proprio spreco di denaro pubblico. Per questo, a nome del nostro Segretario Giovanni Iacoi, rivolgo un appello al Ministro Salvini affinché faccia chiarezza su questa situazione. Chi ha sbagliato deve pagare, perché non è possibile che il personale della Polizia di Stato debba essere considerato personale di serie B, nella migliore delle ipotesi. Il Ministro è persona che ha sempre dimostrato grande vicinanza al suo personale, per cui confidiamo che sappia affrontare la situazione con la capacità che lo sta contraddistinguendo. Tuttavia, speriamo che non sia frenato da qualcun altro, perché sappiamo anche che, come diceva Giovanni Giolitti, uno che la sapeva lunga, “la legge, per i nemici si applica, per gli amici si interpreta””.

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