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Muore a luglio ma per il Comune di Andria dopo un mese risulta ancora vivo

29 Agosto, 2019 | scritto da Alessandro Liso
Muore a luglio ma per il Comune di Andria dopo un mese risulta ancora vivo
Andria
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Sembra la trama di un film comico, ma è accaduto realmente e ha lasciato esterrefatti i protagonisti della vicenda.

Ci è giunta in redazione una nota scritta da due donne che racconta un’esperienza davvero grottesca che hanno vissuto e che, a loro dire, merita quantomeno di essere denunciata.
Si tratta di due sorelle andriesi, sulla cinquantina, che i primi giorni di luglio scorso subirono la dipartita di loro padre al quale erano molto legati.
L’uomo, anch’egli andriese, era ricoverato da diverso tempo in una clinica di Bisceglie per una malattia allo stadio terminale.

Le donne, mattino e sera, vegliarono il loro genitore fino al giorno in cui morì. Prontamente la Direzione Amministrativa della clinica provvide entro 24 ore a comunicare al Comune di Andria il decesso dell’uomo. Fin qui tutto regolare.
Passò più di un mese da quella triste giornata e le due sorelle decisero di recarsi al comune federiciano per richiedere il certificato di morte del loro congiunto.

Da qui, l’incredibile.
“Suo padre risulta ancora vivo”. Le parole pronunciate dall’impiegato comunale spiazzarono le signore che, per un attimo, vollero che quella frase fosse vera, ma la dura realtà portò loro a controbbattere all’affermazione dell’addetto: “Com’è possibile una cosa del genere, se nostro padre è deceduto più di un mese fa?”
A quel punto l’uomo cercò di rimediare all’inconveniente ponendo loro alcune domande più specifiche riguardo all’accaduto, ma ciò che lasciò le due donne basite fu il motivo addotto a discolpa: “Purtroppo abbiamo carenza di personale, molti impiegati sono in ferie e ci sono molte pratiche da evadere”.

Una risposta alquanto esaustiva che disegna perfettamente la situazione in cui versa attualmente la macchina amministrativa comunale bisognosa, ora più che mai, di una svolta: “Ciò che ci fece rabbia fu vedere alcuni impiegati intenti a “festeggiare” con tanto di spumante e torta, forse per un pensionamento”.

Le signore furono costrette a tornare qualche giorno dopo per ritirare il certificato richiesto:
“La trascrizione di un decesso o di un altro avvenimento ufficiale è un lavoro prioritario ed importantissimo per il Comune, ma se già per la registrazione di questi atti ci sono falle evidenti, vuol dire che siamo davvero al limite”.

 

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