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Forza Italia e Andria Nuova: “Il GAL non sia il poltronificio di Giorgino e della Lega: fuori, subito!”

11 Settembre, 2019 | scritto da Alessandro Liso
Forza Italia e Andria Nuova: “Il GAL non sia il poltronificio di Giorgino e della Lega: fuori, subito!”
Politica
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Sta creando non poche polemiche l’opportunità dell’ex Sindaco Giorgino di restare a guidare il GAL, la società consortile per la valorizzazione delle risorse specifiche delle zone rurali.
Ad intervenire in merito sono le segreterie politiche cittadine e i gruppi consiliari uscenti dei movimenti di Forza Italia ed Andria Nuova tramite una nota congiunta in cui replicano al comunicato diffuso dall’ufficio stampa del GAL.

“Purtroppo siamo costretti a ritornare sul tema della “governance” del Gruppo di Azione Locale “Le Città di Castel del Monte”, dopo averlo già fatto nello scorso mese di maggio e avendo auspicato un passo indietro definitivo dell’ex Sindaco Giorgino, attraverso un atto di responsabilità, oltre che di decenza politico-istituzionale.

Oggi apprendiamo da una solerte nota stampa del Gal stesso, che l’ineffabile avv. Giorgino avrebbe “rimesso” il proprio mandato nell’assemblea del 7 Maggio scorso ma che i soci del Gal, unitamente al Commissario Straordinario del Comune di Andria, dott. Gaetano Tufariello, avrebbero espresso la volontà di “non interrompere drasticamente la continuità dell’azione” della società consortile che, vogliamo ricordare, è partecipata al 10,68% dall’ente comunale, dunque con una percentuale di partecipazione pubblica dei cittadini andriesi e non interamente privata.

Non entreremo nel merito delle valutazioni di carattere giuridico che investono la nomina e delle ripercussioni afferenti il D.Lgs. 39/2013, citati nella nota stampa dell’Ufficio Stampa del Gal.

Ufficio stampa – continua la nota – di cui apprendiamo adesso l’esistenza ed i cui criteri di selezione ci sono misconosciuti, essendo totalmente mancata trasparenza e pubblicità in merito alla selezione dello stesso.
A noi interessa esclusivamente l’opportunità ed il merito delle questioni politiche e per questo constatiamo che essendo passati 4 mesi dalla seduta del 7 Maggio 2019, l’avvocato Giorgino avrebbe avuto tutto il tempo utile per preparare una successione ordinata ed evitare, una “drastica interruzione”.

Non capiamo quindi perché adesso non presenti delle dimissioni irrevocabili e continui a stare al suo posto.

Non vorremmo che l’avvocato Giorgino, pur non potendo garantire assolutamente in questa fase amministrativa la necessaria neutralità istituzionale e funzionale, si appigliasse ad escamotage per non liberare, una volta per tutte, la Presidenza del CdA del Gal.

L’avv. Giorgino è invero, a tutti gli effetti, un dirigente politico della Lega. Come un dirigente della Lega (responsabile organizzativo provinciale), è un componente della struttura tecnica del Gal.
Come dirigente della Lega (responsabile comunicazione), è attualmente una persona assunta a tempo determinato presso l’Autorità Idrica Pugliese come “esperto in comunicazione e relazione esterne”.

Si tratta sicuramente di casualità o di eccezionali doti di professionalità fuori dal comune, ma è giusto che l’opinione pubblica sia messa a conoscenza di queste curiose coincidenze e sul fatto che non tutti i cittadini godono delle stesse opportunità di accesso ad un posto di lavoro, in un periodo storico particolarmente complesso dal punto di vista occupazionale.

Filo conduttore di queste curiose coincidenze, ma ce ne sono molte altre sulle quali certamente avremo occasione di ritornare, è stata la deficitaria trasparenza e pubblicità delle selezioni pubbliche, la notoria e comune appartenenza politica al gruppo politico della Lega e gli Enti guidati dalla medesima persona, ovvero l’ex Sindaco Nicola Giorgino.

La Lega a livello nazionale sta conducendo una legittima battaglia contro il neonato governo M5S-PD per l’occupazione delle poltrone: giustissimo.

Cominci a dare – concludono – anche a livello locale un esempio concreto della propria disinteressata azione politica, scostandosi da vecchie abitudini clientelari, con la consapevolezza che si può far politica anche liberi da poltrone e, sopratutto, senza lauti benefit economici a vantaggio dei soliti noti“.

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