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Omicidio Andria, parla il presunto assassino: “Non sono stato io a colpirlo”

13 Settembre, 2019 | scritto da Alessandro Liso
Omicidio Andria, parla il presunto assassino: “Non sono stato io a colpirlo”
Andria
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Le strade di Andria tornano a macchiarsi di sangue.
Ieri sera l’ennesimo atroce delitto, questa volta però per motivi davvero futili, consumatosi davanti a decine e decine di persone: un diverbio tra automobilisti finito in tragedia con la morte di un ragazzo di 28 anni, Giovanni Di Vito, e la fuga del presunto assassino 50enne.

Quest’ultimo, secondo la ricostruzione del Dirigente del Commissariato di Polizia di Andria, Emanuele Bonato, “dopo il delitto, ha fatto perdere le sue tracce fuggendo fuori città e verso le ore 22.45 si è apprestato a rientrare, presumibilmente presso la propria abitazione, ritenendo probabilmente cessate le ricerche nei suoi confronti. 
Ma la ragnatela di nostri posti di blocco – continua Bonato – ha individuato la sua vettura in via Corato“.

Il presunto assassino, dopo la cattura, già a conoscenza dell’ormai decesso del suo contendente, non ha opposto resistenza, non ha cercato né di divincolarsi, né di fuggire. Alle prime domande degli agenti del posto di blocco, l’uomo ha dichiarato di essere stato uno dei due contendenti del litigio avvenuto qualche ora prima sulla rotonda di via Corato, ma ha negato categoricamente di essere l’autore dell’omicidio. In pratica, ha confermato per intero l’esatta ricostruzione degli eventi fino al momento precedente al ferimento mortale del 28enne: “Non sono stato io a colpirlo”.
Ha negato di aver colpito in qualunque modo, in qualunque forma e con qualunque strumento il ragazzo, ma “il quadro indiziario è tutto contro di lui” – ha affermato il Dirigente Bonato.

Il colpo inferto, secco ed efferato, ha reciso l’aorta, ma in realtà non è stata rinvenuta nessun’arma e nessun oggetto contundente: potrebbe essersi trattato di un’arma da punta o di un’arma da taglio. Non è da escludere l’utilizzo di un’arma impropria, come un oggetto non catalogato come arma (per esempio, un cacciavite). Ulteriori indicazioni le fornirà l’esame autoptico sul corpo del 28enne.

Il fermo di indiziato di delitto è stato disposto dal Pubblico Ministero, Alessio Marangelli, ed eseguito dagli agenti del Commissariato di Polizia di Andria.
Il 50 enne, al momento, è detenuto presso la Casa Circondariale di Trani.

 

 

One Comment

  1. Gennaro says:

    Chi fa reati gravi ecc deve pagare senza scrupo li

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