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Strage Orta Nova: agente uccide moglie e figlie e si suicida. VIDEO

14 Ottobre, 2019 | scritto da Antonella Loprieno

Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri per risalire al motivo che ha spinto l’assistente capo della polizia penitenziaria a compiere una strage ad Orta Nova.
Ciro Curcelli di 53 anni ha ucciso con la pistola di ordinanza prima la moglie Teresa di 54 anni e poi le due figlie, Miriana di 13 e Valentina di 18 anni e poi si è suicidato.
È successo nella abitazione verso le due di notte mentre la famiglia era a letto a dormire.
Dopo aver ucciso la moglie e le due figlie, l’uomo prima di suicidarsi ha chiamato i carabinieri dicendo: “Ho ucciso mia moglie, ho ucciso le mie figlie. Ora mi uccido. Lascio la porta aperta”.
In casa gli inquirenti non hanno trovato biglietti che spieghino l’accaduto.
Tra le iporesi non si esclude un raptus di follia dovuto a debiti di gioco o un movente passionale.Per una vicina, infatti, Ciro da qualche tempo sembrava depresso.
Ad Orta Nova è rientrato anche il terzo figlio della coppi,. Antonio di 26 anni che lavora a Ravenna.

All’indomani della tragedia nel piccolo paesino del foggiano c’è sgomento, incredulità.
A parlare sono i conoscenti e amici della famiglia, i colleghi di lavoro di Ciro, tifoso del Foggia.
La forza di parlare l’ha trovata anche Marco, il fidanzato di Valentina; loro si frequentavano da un anno e sette mesi.
L’abitazione dei Curcelli intanto è stata posta sotto sequestro. Fiori e candele sono stati deposti davanti al cancello di via Guarrieri. C’è anche un manifesto funebre con i nomi e i volti delle quattro vittime.
Non si conosce ancoa la data dei funerali, forse mercoledì. Quel giorno il sindaco di Orta Nova, Mimmo Lasorsa, proclamerà il lutto cittadino.
In caserma è stato interrogato il figlio maggiore di Ciro Curcelli, Antonio, che avrebbe ribadito di non aver mai sospettato nulla e di non aver mai percepito alcun turbamento in casa.
Sono stati acquisiti anche i tabulati telefonici dei cellulari dell’intera famiglia per cercare di comprendere il motivo che ha spinto l’agente di polizia penitenziaria, in servizio al carcere di Foggia, a compiere la strage

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