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Gastronomia e turismo – connubio perfetto per un fenomeno in forte ascesa

3 Novembre, 2015 | scritto da Damiana Dorotea Sgaramella
Gastronomia e turismo – connubio perfetto per un fenomeno in forte ascesa
Turismo
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I turisti italiani e stranieri in Italia, spendono circa un terzo del loro budget per la vacanza in enogastronomia. Da un’attenta analisi Coldiretti, infatti, l’ammontare della spesa dei viaggiatori si aggira intorno ai 24 miliardi di euro in pasti, motivo per cui il turismo enogastronomico ha superato i 5 miliardi di fatturato solo nel 2015.
Per il 17% dei viaggiatori, il settore Wine & Food rappresenta una delle motivazioni di viaggio più valide: due stranieri su tre considerano il cibo una forte attrattiva di viaggio, lo stesso vale per gli italiani, che per più di uno su tre, il buon esito della propria vacanza dipende proprio dal cibo e dalla degustazione di prodotti tipici locali.
Durante l’estate 2015, il 42% dei turisti italiani ha scelto di visitare malghe, frantoi, cantine, aziende e agriturismi, facendo shopping in questi luoghi: il 38% spende al massimo 10 euro, quasi il 48% tra i 10 e i 30 euro e il 14% oltre i 30 euro.

Il viaggio come principale motivazione del turista, l’esperienza del cibo e del vino, accanto a tutti gli eventi e festival alimentari che si costruiscono intorno, favoriscono il settore, coadiuvati anche dalle ricette tradizionali e le produzioni tipiche, che definiscono l’identità locale, fattore primo sia per lo sviluppo turistico che come strumento di destination management.

Grazie all’ottima posizione e al clima favorevole, la Puglia gode di un elevato beneficio dal punto di vista agroalimentare, con i suoi grandi vini, straordinari extravergine di oliva e innumerevoli prodotti di assoluta eccellenza. Tutti elementi, questi, che possono essere convertiti in chiave turistica attraverso agriturismi e masserie di tutti i livelli.

Nell’ultimo decennio infatti, abbiamo assistito ad un incremento esponenziale di presenze turistiche, oltre che un aumento delle vendite di vino all’estero (rinomati il Nero di Troia, il Primitivo e il Negramaro), e una maggiore conoscenza dell’olio, con le sue caratteristiche piccanti che possono durare anche due anni, sul quale si sta investendo molto sulla promozione, con i primi feedback positivi tangibili.
Una tendenza che si è verificata nei più noti luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici e città del gusto, è stato l’acquisto di prodotti tipici come souvenir delle vacanze, come vino, formaggio, olio di oliva e salumi.

Infine, a ulteriore riprova di questo fenomeno in crescita (come dimostrato dall’Osservatorio Turistico Regionale), sono nate Strade dell’Olio, per esempio, la “Strada dell’Olio di Oliva Castel del Monte” e la “Strada dell’Olio Extravergine di Oliva a D.O.P. Dauno”.

La Strada offre al viaggiatore una chiave di lettura diversa, fatta di odori e sapori, con l’obiettivo di soddisfare i cinque sensi percorrendo gli itinerari delle “Strade dell’Olio”.

Al fine di rendere più appetibile l’offerta del turismo enogastronomico, seguendo le vie dei Tratturi dell’Olio e del Rosato, dalla Daunia al Salento, si offre la possibilità al visitatore di visitare vigne, cantine, aziende olivicole e frantoi, e di scoprire e gustare i sapori autentici delle eccellenze pugliesi, con iniziative quali “Cantine aperte” e “ Frantoi aperti”, oltre a svariati appuntamenti e laboratori previsti nelle Masserie Didattiche del nostro territorio.

di Damiana Dorotea Sgaramella

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