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Andria – Quartiere San Valentino in degrado assoluto

27 Ottobre, 2017 | scritto da Redazione
Andria – Quartiere San Valentino in degrado assoluto
Attualità
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Tre mesi fa l’ultima sfilata presso la Parrocchia San Riccardo con capi bandiera, portaborse e portantini tutti al seguito di chi continua a reiterare promesse mai mantenute. Con l’immancabile, beffardo sorriso sul volto e l’inconfondibile movimento su e giù della testa, in quel luogo sacro si sono consumate le ennesime promesse non mantenute, mai mantenute.
Molti, moltissimi dei cittadini residenti nel quartiere hanno disertato quell’incontro dove se ne sono presentati una sola manciata. Non sappiamo se trattasi di ultimi creduloni piuttosto che di clack portata al seguito, sta di fatto che le condizioni del quartiere peggiorano di giorno in giorno e il risultato che politici mezze cartucce volevano ottenere è stato forse ottenuto cioè il silenzio pressoché totale ormai anche dei presìdi educativi e sociali locali, delusi e rinunciatari.
Recentemente anche singoli cittadini si sono espressi sullo stato di delusione assoluta circa quei lavori che durano da anni e che addirittura ora potrebbero rivelarsi inutili, superati dal tempo se non già disastrati.
L’altro giorno – afferma il Presidente del Comitato di Quartiere, il tenace ed inarrestabile Pietro Carnicelli – abbiamo visto dei soggetti a fare sopralluoghi. Pare che ancora una volta alcuni cittadini fossero caduti sulle tante buche maledette che rivestono il manto stradale dell’intero quartiere e quei sopralluoghi fossero per i risarcimenti che il comune, cioè i cittadini andriesi, si appresterebbero a pagare. Credevamo, ci eravamo illusi – prosegue il Presidente – che fossero soggetti venuti per creare anche nel nostro quartiere la nostra “Neom City”, come quella preannunciata dal principe saudita Mohammed bin Salman che prevede un investimento da 500 miliardi di dollari per la costruzione di una città al confine tra Arabia Saudita, Egitto e Giordania. Pensate ad uno “Smart Quartiere” tra la contrada Zagaria e la Madonna dell’Altomare? Come pensano i politici già pronti a salire i piani superiori dei palazzi del potere di venire a carpire ed accaparrarsi il nostro voto, questa volta? Quale maschera indosseranno? Ne abbiamo cacciati in tantissimi dal nostro quartiere, di qualunque colore: azzurri, rossi, ex rossi, paracivici e inciuciatori, tutti parte dell’amalgama cittadina che ha fatto della politica una palla di neve dove ad ogni scorrere passa una faccia diversa ma al centro della palla, a dare la corda come in un vecchio giocattolo di latta, ci sono sempre gli stessi, opportunisticamente celati e ben occultati. Ma che città è diventata questa? Dove sono finiti gli insegnamenti dei grandi uomini politici che hanno scritto pagine straordinarie della politica andriese, anche nei palazzi romani? Per fortuna quegli uomini non ci sono più altrimenti il loro cuore sarebbe scoppiato di fronte a tanta inettitudine; di fronte a cotanto arrivismo anche da parte di chi è sempre stato parcheggiato ed ora vorrebbe uscire la testa dal guscio di quell’uovo putrefatto e stracotto. Peccato, che peccato per quella che era la città fiorente dell’intero Meridione d’Italia. Federico II? Avrebbe conati di vomito di fronte a tanto pressapochismo e a tanta sfacciataggine. L’Andria Fidelis che fine ha fatto? Dove è finita? In quali mani? Basta seguire le minime vicende urbane della città federiciana per capire quanto in basso sia caduta la politica in questa città, specchio di un territorio martoriato ed affidato alle mani di incapaci e di attori che si scambiano le parti sulla stessa scena, sullo stesso palcoscenico, indossando maschere diverse buone per ogni occasione. San Valentino non vi vuole e non vi voterà e coloro che lo faranno, se lo faranno, lo farebbero solo per disperazione o per altri più subdoli motivi che tutti conosciamo e che siamo certi continueranno a ripetersi, nel silenzio assoluto, anche le prossime volte Andria piange, la città piange, i quartieri piangono. I cittadini piangeranno se non comprenderanno fino in fondo il mare torbido della politica cittadina nel quale le lobby di potere li hanno gettati.” – ha concluso il Presidente Carnicelli.

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