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Bufera Trani calcio, giocatori senza stipendio da gennaio. Altieri lo sapeva?

12 Aprile, 2018 | scritto da Antonella Loprieno
Bufera Trani calcio, giocatori senza stipendio da gennaio. Altieri lo sapeva?
Calcio
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E’ finita 0-0 la gara di andata valevole per le semifinali di Coppa Italia di Eccellenza nazionale tra Vigor Trani e Pomezia, giocata ieri pomeriggio allo stadio comunale. Al termine dell’incontro, il capitano della Vigor Trani, Cantatore, in video, ha letto un comunicato congiunto della squadra, lasciando tutti senza parole. I giocatori lamentano il mancato pagamento degli stipendi.
“Il presidente Amato, legge Cantatore, non ci paga lo stipendio da gennaio scorso”. Un fulmine a ciel sereno per molti, ma non per noi di BATtmagazine che, già nell’articolo pubblicato il 17 febbraio 2018 dal titolo “Vigor Trani, il vicepresidente Altieri preferisce lasciare”(https://www.batmagazine.it/news/2018/02/17/vigor-trani-il-vicepresidente-altieri-preferisce-lasciare/), avevamo anticipato i tempi e paventato il pericolo.

Nell’articolo, infatti, si legge che “la scelta di Altieri di lasciare la società, proprio in un momento propizio per la squadra, poteva essere letta in diversi modi e che nell`aria poteva esserci ben altro, come ad esempio il timore di rimanere nuovamente solo alla guida della società ricordando il passato. Timore che oggi risulta essere fondato. Lungimirante, dunque, Altieri come quando si fece affiancare da un personaggio di esperienza che ha salvato la squadra dalla recessione.
Tornando al comunicato letto da Cantatore, pare che l’ultimo stipendio pagato ai giocatori sia stato elargito da un imprenditore di Ruvo (conosciuto dalla Trani calcistica) in attesa di sviluppi in città (parcheggio?), e che a fare da intermediario sarebbe stato il sindaco unitamene ad un ex amministratore comunale, Bartolo Maiullari, anche se la voce non è confermata. Una situazione di difficoltà economica che sicuramente l’ex vicepresidente conosceva bene, viste le note vicende di chi effettivamente controlla il club tranese. Pertanto aver lasciato l’incarico societario, a suo dire per motivi di lavoro, potrebbe essere letto come una “fuga” da un pericolo che sarebbe presto arrivato. Eppure da tempo “appare”, o lo fanno apparire, come l’unico salvatore della squadra di calcio del Trani. Infatti, nel comunicato letto dal capitano, i giocatori sostengono che il presidente Amato ha gestito la società, fino ad ora, con risorse derivanti da apporti personali da parte del vice presidente Altieri, da qualche sponsor e da “flussi di pagamento del Comune di Trani inerente la gestione dello stadio comunale” oltre agli incassi delle partite.
Insomma è chiaro che solo qualcuno molto vicino alla dirigenza possa aver messo al corrente i calciatori della natura delle entrate economiche della società.
Ma la dichiarazione più grave è che la società è stata gestita con i soldi che il Comune elargiva per la manutenzione dello stadio.
Un’accusa grave di cui il sindaco dovrà prendere atto e in particolare capire se, mentre tutto questo accadeva, il vice presidente Altieri, in società per rappresentare il Comune, ne era a conoscenza.
A questo punto non resta che chiedersi in che misura ha contribuito il presidente Amato alla gestione della squadra, e per conto di chi, visto che in più occasioni lamentava gli impegni del Comune, gli incassi allo stadio e l’apporto degli imprenditori locali. E in che misura, invece, ha contribuito l’ex vicepresidente Altieri che di fatto sosteneva le dichiarazioni di Amato.
Nella lettera che Altieri ha rilasciata alla stampa, lo scorso 18 febbraio, affermava testualmente: “L’auspicato sviluppo del progetto non si è concretizzato e le decine di incontri sull’asse società – Comune di Trani – imprenditoria, di fatto hanno prodotto zero. Ora invece si scopre che il merito è del Comune che ha elargito i flussi di pagamento per la gestione dello stadio e del vice presidente che ha sborsato risorse sue personali (in realtà derivanti, pare, da uno sponsor che è solito sostenerlo quando decide di intraprendere questo tipo di crociata che nessuno gli ha ordinato o imposto.

Insomma torna il gioco delle tre carte dove il “salvatore” apparente agli occhi dei tifosi e della città resta sempre lo stesso, ma che in realtà nei momenti di difficoltà si defila elegantemente o si fa sostenere da gente più competente prendendosi il merito della salvezza.

Comunicato della squadra

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