Il Comune di Napoli, nel corso del consiglio comunale del 23/03/18, ha approvato una delibera molto importante in tema di contrasto allo sfruttamento del lavoro nero e del lavoro sottopagato.
Si tratta della delibera n. 100, che ha modificato il Regolamento per la concessione di suolo pubblico, subordinando questa concessione al rispetto da parte dei richiedenti di una serie di norme, tra cui spiccano quelle in materia di lavoro, contribuzione previdenziale, applicazione dei contratti collettivi, tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, inasprendo altresì le sanzioni per i concessionari trasgressori.
Infatti, la violazione di queste norme determinerà, oltre all’applicazione della sanzione pecuniaria, la decadenza della concessione, e costituirà causa ostativa al rilascio di una successiva per un periodo graduato in base alla gravità dell’infrazione.
Gli accertamenti delle violazioni saranno eseguiti dall’Ispettorato del Lavoro, con il quale l’amministrazione napoletana stipulerà un protocollo di intesa che costituirà parte integrante del regolamento.
Insomma, gli esercenti che impieghino lavoratori in modo irregolare, in nero o senza il rispetto dei CCNL, non avranno la possibilità, a Napoli, di ottenere concessioni di suolo pubblico per posa di gazebi, tavolini, pedane per la clientela.
Questa delibera costituisce, dunque, un importante precedente politico, amministrativo, sociale e sindacale, avendo finalmente aperto la strada all’uso degli strumenti amministrativi locali per il contrasto del lavoro nero, irregolare e sottopagato, sulla base di un principio tanto importante quanto elementare: l’amministrazione pubblica non può e non deve consentire che i beni pubblici siano concessi in uso a datori di lavoro senza scrupoli che lucrino sfruttando il lavoro dei propri dipendenti, sottopagandoli o non adempiendo agli obblighi previdenziali connessi alla regolare assunzione.
In tal modo si potrà, inoltre, contrastare la concorrenza sleale praticata dai datori di lavoro disonesti nei confronti di tutti coloro che invece contrattualizzano regolarmente i propri dipendenti, e si potrà favorire una giusta ed equa redistribuzione della ricchezza generata dal turismo, che di certo non può fermarsi nella tasche degli esercenti sfruttatori: il rispetto della legislazione del lavoro può generare davvero effetti benefici in tutti i comparti economici e su tutta la comunità.
La promotrice di questa delibera è stata la @Camera Popolare del Lavoro di Napoli, che fa riferimento all’ Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo e, quindi, a Potere al popolo!, che ha alimentato a Napoli una grande vertenza contro i titolari ad esempio di bar, pizzerie, ristoranti, stabilimenti balneari, negozi, e imprese turistiche, che occupavano il suolo pubblico ad essi concesso con tavoli, pedane, gazebo, ombrelloni e dehors a cui erano addetti lavoratori e lavoratrici irregolari e sottopagati. Lo stesso dicasi per le aree mercatali, e per quelle utilizzate per l’allestimento di cantieri edili, fiere, sagre, circhi, giostre, manifestazioni, eventi e spettacoli in genere.
Questa delibera, unica in Italia, costituisce davvero un importante precedente circa l’uso degli strumenti amministrativi comunali contro lo sfruttamento del lavoro, e crediamo che il suo perimetro di azione possa essere esteso al fine di contrastare lo sfruttamento di tutti i lavoratori compresi gli autonomi, i professionisti e tutte le partite iva che facciano parte di strutture, società o associazioni professionali che partecipino a bandi per l’affidamento di incarichi o prestazioni di servizi. Si potrebbe infatti inibire la partecipazione a queste gare, a coloro che non provino la regolarità retributiva e contributiva nei rapporti lavorativi con i propri collaboratori, nonché prevedere la revoca dell’incarico in caso di successivo accertamento delle violazioni ovvero della presenza di lavoratori non assunti secondo le vigenti normative lavoristiche.
Sul punto, e con riferimento a quanto accade negli studi legali, facciamo rinvio alla denuncia del sindacato nazionale forense MGA, depositata presso il Ministero del Lavoro e l’ispettorato del Lavoro e accessibile al link che segue
https://www.facebook.com/pg/MobilitazioneGeneraleAvvocati/photos/?tab=album&album_id=10155054787811862
Per questi motivi proporremo l’adozione di questa delibera ai comuni di Barletta, Andria, Trani e Canosa, perché il gravissimo problema dello sfruttamento del lavoro sussiste anche nelle nostre comunità.
Chiederemo il sostegno della CGIL e degli altri sindacati, e chiederemo di esprimere il proprio parere ai candidati sindaco e alle forze politiche che competono per le prossime elezioni amministrative di Barletta, affinchè i cittadini possano maturare il proprio convincimento elettorale nella maniera più consapevole possibile.
Lo sfruttamento del lavoro e dei lavoratori deve finire, e deve finire ovunque.
Potere al Popolo di Barletta, Andria, Trani e Canosa.
Cosimo D. Matteucci
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