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Barletta – “L’ambiente chiama, Barletta risponde” un progetto di alternanza scuola lavoro a cura del geologo Lopez

20 Ottobre, 2018 | scritto da dora dibenedetto
Barletta – “L’ambiente chiama, Barletta risponde” un progetto di alternanza scuola lavoro a cura del geologo Lopez
Ambiente
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“L’ambiente chiama, Barletta risponde”. L’Alternanza Scuola Lavoro e la tutela dell’ambiente” è stato il titolo della giornata di incontri, tenutisi ieri presso il liceo scientifico “Cafiero” di Barletta (con il patrocinio dell’ente comunale) nell’ambito della sesta edizione della Settimana del Pianeta Terra.

A conclusione del progetto triennale di Alternanza Scuola Lavoro condotto da ARPA Puglia  (Agenzia regionale per l’ambiente) con la collaborazione del tutor aziendale nonché geologo e  dipendente ARPA Raffaele Lopez  insieme alla prof.ssa Alessandra Lovino (tutor scolastico), i ragazzi della 5D del Liceo Cafiero  hanno incontrato  esperti e rappresentanti di enti pubblici, ordini professionali e associazioni.

Due le sessioni, mattutina e pomeridiana, suddivise secondo il seguente programma:

Stato dell’ambiente nella Città di Barletta (coordinamento a cura degli studenti della 5° D del Liceo “Cafiero”)

Il Geologo e la tutela dell’ambiente, con gli interventi di:  Raffaele Lopez (ARPA Puglia); Avv. Vito Bruno (Direttore Generale Arpa Puglia); Dott. Vito Felice Uricchio (CNR-IRSA); Dott. Nicola Ungaro (ARPA Puglia); Ing. Maria Cristina De Mattia (ARPA Puglia); Ing. Giuseppe Gravina (ARPA Puglia – Direttore DAP BA e BAT); Dott. Lorenzo Angiuli (ARPA Puglia – Centro Regionale Aria) con gli studenti della 5° D del Liceo “Cafiero” intervenuti sul progetto Prime – Cnr – Scartoff;

“L’ambiente è salute ed è anche lavoro e questa esperienza per il vostro futuro sarà strategica – ha dichiarato il sindaco Cosimo Cannito agli studenti intervenendo durante  la sessione mattutina  – perché ora più che mai c’è bisogno di studiare, comprendere e agire a tutela dell’ambiente. Colgo l’occasione per informarvi che a breve saranno attivate due centraline mobili per il monitoraggio della qualità dell’aria nella nostra città e il rilevamento degli inquinanti, fra cui pm 10 e pm 2.5”.

“Sono in linea con voi, ragazzi, quando dite che  non si deve consumare altro suolo – aggiunge il sindaco – e questo è uno dei punti salienti del mio programma di governo, basta consumo del suolo!” “Si deve cambiare e per farlo serve consapevolezza, voi attraverso questo progetto, siete diventate cittadini consapevoli e dovrete essere portatori di buone pratiche, ma dalla vostra avete anche la giovane età che vi rende gli attori migliori del necessario cambiamento”.

Nel pomeriggio, invece, si è discusso di : Monitoraggio del Consumo di suolo (coordinamento a cura degli studenti della 5° D del Liceo “Cafiero”)

Puglia – Il Fenomeno del consumo di suolo lungo la fascia costiera, con l’intervento della Dottoressa Benedetta Radicchio (ARPA Puglia – Direzione Scientifica) e la presentazione della
proposta di legge di iniziativa popolare “Norme per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli riurbanizzati”  con la scheda del censimento del cemento illustrata da Riccardo Picciafuoco (Urbanista del Coordinamento nazionale del Forum Salviamo il Paesaggio).

A seguire, ha avuto luogo una tavola rotonda, i cui lavori sono stati moderati dal giornalista Pino Curci e alla quale hanno preso parte:

Il Prof. Salvatore Citino (Dirigente Liceo Scientifico Statale “Carlo Cafiero”; Vito Bruno (Direttore Generale dell’ ARPA Puglia) Vito Uricchio (CNR-IRSA), Riccardo Picciafuoco (Forum Salviamo il paesaggio) Magda Gallo Maresca (SIGEA – Società Italiana di Geologia Ambientale -) Davide Bonora (vicepresidente Ordine Geologi-Puglia) Ruggiero Passero (Assessore all’Ambiente-Barletta) e gli studenti  della 5D facenti parte del progetto di  Alternanza Scuola Lavoro.

Un focus dettagliato del progetto di alternanza scuola lavoro, è stato descritto dal geologo Lopez , dipendente Arpa nonché tutor aziendale del progetto medesimo, il quale ha sostenuto che:

“L’iniziativa messa a punto si basa sulla conoscenza del territorio in cui ci muoviamo, dopo appunto aver compiuto un percorso di conoscenza soprattutto nelle zone di maggior interesse ambientale, muovendoci sulla foce del fiume Ofanto, canne della battaglia e Ariscianne, mettendo   in evidenza quelle che erano le criticità degli ambienti come la presenza di rifiuti abbandonati spesso anche pericolosi e di quello che può essere l’impatto di quest’ultimi sulle matrici ambientali.

Dove sono stati individuati tali rifiuti?

 Molti erano presenti sulla foce del fiume Ofanto (un bacino idrografico di 2700 kmq che di certo ricopre per il nostro territorio un’importanza strategica)  e nella zona di Ariscianne, perciò abbiamo fatto delle segnalazioni circostanziate  tenendo conto degli articoli di legge, di conseguenza i ragazzi sono stati avviati alla conoscenza di alcuni elementi giuridici della normativa ambientale: ovvero il testo unico ambientale, il decreto legislativo 152 del 2006 con particolare riferimento ad alcuni articoli che si riferiscono all’abbandono indiscriminato dei rifiuti quindi all’art. 192 e gli articoli che fanno riferimento alla combustione illecita dei rifiuti, norme  che richiamano il cittadino al decoro urbano e al rispetto della tutela dell’ambiente,  anche perché ci sono delle sanzioni abbastanza pesanti per i trasgressori.

Qual è stato il feedback degli studenti?

“I ragazzi all’inizio erano abbastanza sorpresi perché si trattava di un argomento abbastanza anomalo rispetto ad altri progetti di alternanza organizzati da altri colleghi, però, poi soprattutto nelle attività pratiche ho visto i ragazzi molto operativi: hanno fotografato, hanno filmato, hanno prodotto dei documenti e in chiusura questo convegno finale di oggi è stato la ciliegina sulla torta, perché anche quelli che sembravano titubanti si sono poi lanciati in questo percorso con delle presentazioni interessanti proprio sugli argomenti trattati. Abbiamo visitato anche il laboratorio “Scart Off” dove riusano qualsiasi oggetto per realizzare dei manufatti, abbiamo visitato il lago Forcatella a Fasano: un impianto di affinamento delle acque reflue depurate dove addirittura c’è una linea per la potabilizzazione , proprio per dimostrare agli studenti che le acque reflue possono essere depurate e riutilizzate a scopo irriguo e idropotabile. Inoltre, si è reso per noi disponibile un ricercatore del CNR  (Centro Nazionale di Ricerca afferente alla sezione produzione vegetale) che ci ha mostrato un progetto di ricerca su l’utilizzo dei rifiuti spiaggiati dalla posidonia oceanica, ossia una pianta subacquea i cui scarti una volta spiaggiati possono provocare danni per l’ambiente. Non sono mancate ricerche sull’economia circolare, perché fondamentalmente era quello l’obiettivo : far conoscere il territorio che calpestiamo, le matrici ambientali (suolo, falda, acque superficiali ecc..) poi, nella mia veste di geologo e poiché mi occupo di bonifiche ambientali, alla fine del nostro percorso abbiamo organizzato il convegno di oggi , per raccogliere i contributi anche di altri colleghi ARPA, come ad esempio: il  dottor Ungaro è intervenuto sulle acque di balneazione, l’ing. De Mattia, ha discusso di impianti di depurazione e il dottor Angiuli ha invece approfondito il tema della qualità dell’aria e delle emissioni odorigene.

Un progetto, che sarà riproposto per gli anni successivi?

Il preside mi ha già chiesto la disponibilità, si tratta di un progetto che si è affinato e non dovrebbe essere difficile portarlo avanti, anche se per me è stato un bel impegno considerando anche i miei turni lavorativi , ciò nonostante posso ritenermi abbastanza soddisfatto.

Brochure progetto 2018

Sollecitato dalle domande dei ragazzi della quinta D, l’assessore comunale all’ambiente Passero ha poi replicato su questioni concernenti l’area di Ariscianne e il canale H, sostenendo :

in foto (il primo a destra)

“In merito ad Ariscianne insieme con il comune di Trani (che ha già avviato una procedura di potenziamento) stiamo verificando quella zona che per Barletta ricopre un’ampia importanza storica e geologica; per il canale H invece è stato riscontrato dai tecnici dell’ARPA  che sulle acque di balneazione sono esenti valori di allarme, anche se ci stiamo interfacciando con la Regione per ricevere dei finanziamenti che possano riuscire a risolvere adeguatamente un problema atavico.”

 

 

 

 

 

 

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