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Trani – Festival Il Giullare: inaugurata la mostra “Oltre il Pregiudizio”

16 Luglio, 2019 | scritto da Antonella Loprieno
Trani – Festival Il Giullare: inaugurata la mostra “Oltre il Pregiudizio”
Attualità
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Viviamo in un contesto storico pieno di pregiudizi dove “pregiudicare” assume il significato di non riflettere prima sulle cose che si pensano e si dicono, e questo è molto pericoloso. Nell’ambito del Festival Il Giullare di Trani, Teatro contro ogni barriera, giunto alla XI Edizione, ieri nello chalet della Villa Comunale è stata presentata e inaugurata la mostra “Oltre il Pregiudizio”, duplice mostra artistica: “Com’eri vestita?” di Libere Sinergie – a cura del CAV di Ambito Trani – Bisceglie “SAVE” della Cooperativa Sociale Promozione Sociale e Solidarietà di Trani e “Verosimile (ipotesi di ritratto), a cura dei laboratori sperimentali di Arte Creative “Universo Salute Opera Don Uva”. Obiettivo delle due esposizioni, superare i pregiudizi.

In Italia avvengono in media 15 violenze sessuali al giorno. Ben 7 vittime su 10 sono donne italiane. Si stima che il 35% delle donne in tutto il mondo abbia sperimentato violenza domestica fisica o sessuale da parte di partner o di estranei ad un certo punto della propria vita. La violenza avviene a casa propria o di un’altra persona, a scuola o sul posto di lavoro, in discoteca, in macchina, sui mezzi di trasporto o in un luogo pubblico, un parco, un bosco.

“Una mostra che incontra la quotidianità di tutti”, ha detto l’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Trani, Marina Nenna, nel suo intervento.
Il pregiudizio è molto esistente, di qui l’invito ad abbandonare i modi di pensare che ci vengono tramandati da mentalità passate. A moderare l’incontro è stata la giornalista Mariagrazia Marchese.

La mostra-installazione “Com’eri vestita?” è stata realizzata sulla scia dell’originaria americana, inaugurata qualche anno fa in Kansas. In esposizione gli abiti delle sopravvissute a violenze sessuali, nata per accendere i riflettori sulla domanda che viene posta alle vittime, attribuendo loro una responsabilità nella violenza. L’intento è di smantellare alcuni stereotipi: primo tra tutti l’idea che l’abbigliamento possa essere una causa di violenza e che l’atteggiamento della vittima possa, super provocarla. Molto spesso alle vittime di violenza sessuale viene domandato: “Che cosa indossavi? Com’eri vestita?”. Un interrogativo che contiene una sfumatura accusatoria e colpevolizzante, sottintendendo “l’essersela un po’ cercata” e ribaltando l’attribuzione della responsabilità non su chi è autore di violenza sessuale, ma su chi la subisce.

Carica di significato anche la mostra “Verosimile (ipotesi di ritratto). In rassegna dipinti di volti realizzati dai pazienti che hanno partecipato al laboratorio. Un modo di scardinare gli stereotipi della comunicazione in tema di disabilità, che in genere si muove sul binario del pietismo e di ricondurla alla normalità della condizione umana.
In mostra anche le opere “Intercultura a Trani” e “Gli ipocriti” dell’artista tranese Tolomeo Susy

Ogni sera in Villa sono previste anche attività ludiche, ricreative e culturali a cura della rete di associazioni che aderiscono al progetto.

La mostra sarà visitabile fino al 19 luglio all’interno dello Chalet della Villa Comunale dalle ore 18.30 alle ore 22.30, e dal 21 al 27 luglio dalle 19.00 alle 21.00 presso la Sala di Comunità “De Camelis” del Centro Jobel in Via G. Di Vittorio n. 60.

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