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Barletta – Inaugurata la nuova sede del Comitato ANPI BAT presso l’Ambulatorio popolare. FOTO

3 Giugno, 2020 | scritto da Redazione
Barletta – Inaugurata la nuova sede del Comitato ANPI BAT presso l’Ambulatorio popolare. FOTO
Attualità
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Una bellissima cerimonia, quella tenutasi ieri, 2 giugno alle ore 12.00, per l’inaugurazione della nuova sede del Comitato provinciale ANPI Barletta Andria Trani presso l’Ambulatorio popolare di Barletta, in Piazza Plebiscito 16.

Presenti il Presidente Anpi Bat, Roberto Tarantino, Giuseppe Gammarota, figlio del partigiano Brancaleone, la Senatrice Assuntela Messina, il Presidente del Consiglio Comunale, Dicataldo Sabino, il Presidente dell’Ambulatorio popolare, avv. Cosimo D. Matteucci.

«Per noi – afferma il presidente dell’ANPI BAT Roberto Tarantino – è particolarmente significativo condividere la sede del nostro Comitato provinciale con l’Ambulatorio popolare di Barletta che incarna e rappresenta, oggi più che mai nella situazione di emergenza che stiamo vivendo, i principi di solidarietà, di rispetto e di difesa della dignità di ogni persona, che sono tra i valori fondanti della Costituzione italiana nata dalla Resistenza.
Un sentito ringraziamento – conclude – a Cosimo Damiano Matteucci che si è offerto di ospitarci e, in particolare, a Emmanuele Prezioso che ha generosamente messo a disposizione i locali di Piazza Plebiscito 16».

Il Comitato provinciale ANPI BAT è intitolato alla partigiana Anna Maria Mascherini, nome di battaglia “Anna” e al partigiano Francesco Gammarota, nome di battaglia “Brancaleone”.

Anna Maria MASCHERINI: Infermiera, partigiana della Divisione “Aliotta“, Brigata “Cornaggia“; nata a Voghera il 4 giugno 1924 e residente a Voghera. In seguito a una delazione il 31 gennaio 1945, gli uomini della Sicherheitsabteilung, aiutati da elementi della Guardia Nazionale Repubblicana, sorpresero a Biagasco di Pozzol Groppo (Alessandria) Anna ed un gruppo di partigiani – Alberto Piumati (suo compagno), Lucio Martinelli, Carlo Covini, Giovanni Torlasco e Fulvio Sala. Nonostante non ci sia stato uno scontro a fuoco i fascisti non hanno esitazioni nell’uccidere cinque uomini ed una donna disarmati. I corpi per ordine del Col. Amet furono lasciati nella neve per quarantotto ore.  L’eccidio è uno dei più gravi nella storia del rastrellamento invernale 1944/45 nell’Oltrepò pavese.

Francesco GAMMAROTA: nato a Barletta il 28 ottobre 1922, all’annuncio dell’armistizio, mentre prestava servizio militare ad Albissola Capo (SV), aveva fatto saltare in aria per non consegnarla ai tedeschi, la polveriera e i pezzi di artiglieria che vi si trovavano. Catturato subito dopo sulle colline intorno ad Albissola dai soldati della Wehrmacht con alcuni suoi commilitoni riuscì a fuggire e ad evitare l’internamento in Germania. Ospitato generosamente, a rischio della vita, nelle case di alcune famiglie di Torrazza Coste, passò con la Resistenza nell’Oltrepò pavese, con i partigiani di Luchino Dal Verme “Maino”, nella Divisione garibaldina “Antonio Gramsci”. Divenuto vicecomandante del Distaccamento “Casotti”, combatté sino alla Liberazione di Milano, dove svolse il servizio d’ordine in Piazzale Loreto.

N.B. I tre ribelli inseparabili sono tre partigiani barlettani. Oltre a Brancaleone ci sono Nicola Filannino e Raffaele Capasso (forse erano cugini) amici di Brancaleone.

 

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