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Puglia – ZES Adriatica, sollecitazione della Regione per la nomina dei rappresentanti del governo nel comitato di indirizzo

30 Giugno, 2020 | scritto da Redazione
Puglia – ZES Adriatica, sollecitazione della Regione per la nomina dei rappresentanti del governo nel comitato di indirizzo
Puglia
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“Nei giorni scorsi l’Assessore regionale allo Sviluppo economico, Mino Borraccino, è tornato a sollecitare la nomina dei rappresentanti del Governo centrale nell’ambito del Comitato di Indirizzo della Zona Economica Speciale Interregionale Adriatica.

È un’iniziativa che condivido e apprezzo e che mi era stata anticipata dallo stesso Assessore.

È quanto dichiara in una nota il consigliere regionale, Enzo Colonna di “Noi a Sinistra per la Puglia” .

“Ricordo  – prosegue Colonna – che la ZES Adriatica, istituita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 settembre 2019, non è ancora operativa proprio per il mancato insediamento del suo Comitato di Indirizzo, già avvenuto, invece, per la ZES Jonica. 

Le due regioni interessate, Puglia e Molise, hanno designato da tempo i loro rappresentanti nel Comitato, ma mancano appunto le designazioni del Governo centrale.

Da qui l’opportuna nuova sollecitazione rivolta ieri che segue quella di gennaio scorso promossa direttamente dal Presidente Michele Emiliano.

L’istituzione della ZES Adriatica nel settembre scorso, ricordo, concluse la prima fase, durata circa due anni, di un complesso lavoro sviluppato dalla Regione Puglia e finalizzato a offrire una importante opportunità di crescita economica e occupazionale ai territori interessati da questa realtà, che potranno beneficiare di significativi vantaggi per sostenere e incentivare il sistema produttivo.

È un obiettivo che sto sviluppando con riferimento all’area della Murgia barese, che sostengo e seguo, sin dall’inizio, passo dopo passo.

La Zona Economica Speciale Adriatica costituisce una delle due macroaree geografiche del territorio regionale (l’altra è quella “Jonica”), collegate a una o più aree portuali, per le quali sono previste specifiche misure (benefici fiscali, incentivi, semplificazioni amministrative) destinate a creare un contesto orientato alla crescita di imprese, all’attrazione di investimenti, all’incremento di scambi commerciali ed export.

La ZES Adriatica è connessa, per quanto riguarda la Puglia, ai porti di Manfredonia, Barletta, Bari, Molfetta, Monopoli e Brindisi (nonché agli snodi logistici degli aeroporti di Bari, Brindisi e Foggia, dell’interporto regionale della Puglia, della piattaforma logistica di Incoronata).

Comprende superfici pari a circa 2889 ettari che, oltre alle aree portuali e aeroportuali, include diverse zone retroportuali, dal foggiano sino al Salento, tra cui anche ampie aree produttive del territorio della Murgia barese.

In particolare, di Altamura (183,50 ettari, corrispondenti a tutta la zona industriale tipizzata come D dal piano regolatore lungo la strada per Gravina) e di Gravina in Puglia (circa 10 ettari di aree della zona P.I.P.).

Ricordo – evidenzia il consigliere – che si attendono anche gli esiti del bando regionale, pubblicato una decina di mesi fa, finalizzato ad assegnare agli enti locali interessati ulteriori aree disponibili e non assegnate pari a 261 ettari, che si aggiungono alle aree già perimetrate delle due ZES, pari a 2.628 ettari.

Come ho già detto e scritto mesi fa, il mio auspicio è che l’istruttoria delle candidature dei comuni, rallentata dall’emergenza Covid, risulti favorevole alle richieste dei Comuni della Murgia barese, a cui, oltre due anni fa, avevo indirizzato una sollecitazione a sostegno dell’iniziativa che stavo sviluppando in Regione per l’inserimento dell’area murgiana nel perimetro della ZES Adriatica.

La Regione ha promosso la creazione di questa ZES come strumento per facilitare l’attrazione di investimenti diretti, promuovere la crescita della competitività delle imprese, l’incremento delle esportazioni, la creazione di nuovi posti di lavoro e il più generale rafforzamento del tessuto produttivo.

Sono molteplici gli strumenti previsti a questo scopo, ad esempio: semplificazioni amministrative, credito d’imposta sugli investimenti, esenzione IRAP, esonero quota comunale IMU e TASI, esenzione dalle spese istruttorie connesse alla realizzazione degli interventi in tali aree, criteri preferenziali o premiali nell’erogazione di aiuti alle imprese insediate nelle ZES.

La Regione, per quanto rientra nella sua competenza, nei mesi scorsi ha iniziato a dare concretezza ai vantaggi previsti dalle ZES, ad esempio prevedendo un aumento dell’intensità di aiuto in alcuni importanti misure regionali di sostegno alle imprese già attive (“PIA Piccole/Medie Imprese”, “Contratti di Programma”).

Per rendere operativa la ZES Adriatica, però, dunque per procedere all’attuazione del suo piano strategico, per fornire indirizzi anche ai comuni che devono adottare misure di sostegno (riduzione del carico fiscale locale, adeguamento e completamento delle infrastrutture, sburocratizzazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi comunali in modo da renderli più celeri, efficaci e più rispondenti alle reali esigenze delle imprese e, in diverse realtà, per rendere il più accessibile possibile, per nuovi investitori, la disponibilità di aree sotto il profilo economico e infrastrutturale), per definire il quadro completo delle misure e del regime amministrativo a sostegno di investimenti e nuovi insediamenti produttivi e logistici, è necessario insediare il Comitato di Indirizzo.

La Regione – conclude Colonna – ha fatto fino in fondo la sua parte per rendere concreta questa opportunità. Ora spetta al Governo centrale”.

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