Riportiamo il documento del MIDA, il Movimento Indipendente per la Democrazia e l’Autonomia, inoltrato in data 8 settembre, al presidente VIII Commissione “Lavori pubblici e Comunicazioni” del Senato, sen. Altero Matteoli: “sei buone ragioni del MIDA per confutare la risposta immediata del Governo/Trenitalia al question time, del 21 luglio 2016, degli onorevoli Sisto e Biasotti, alla IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.
Lo scrive il coordinatore Nando Binetti per provocare una nuova interrogazione parlamentare al Governo, in merito alla mancata fermata del treno Frecciarossa, intitolata a Mennea, nella stazione ferroviaria di Barletta.
Freccia-rossa di vergogna!
Sei buone ragioni del MIDA per confutare la risposta immediata del Governo/Trenitalia al question time, del 21 luglio 2016, degli onorevoli Sisto e Biasotti, alla IX Commissione Trasporti della Camera dei Deputati.
1. Con le sue 7 fermate, tra cui Reggio Emilia, Rimini e Termoli il Frecciarossa Etr 500 LE/MI ha, di fatto, la stessa capillarità di un Frecciabianca, non si capisce per quale motivo il solo bacino rilevante non inserito sia quello di Barletta, non inferiore per potenziale commerciale a quelli intermedi sopra menzionati. Se si voleva fare un servizio di eccellenza Trenitalia avrebbe dovuto mantenere solo le fermate dei capoluoghi Pescara, Ancona e Bologna e non anche quelle degli altri centri intermedi.
2. I treni Frecciabianca ed intercity offrono standard di puntualità di molto inferiori a Frecciarossa pertanto, per raggiungere Milano in qualità, il passeggero è costretto alla rottura di carico a Foggia o a Bologna, eventualità che, oltre a rallentare ulteriormente i tempi di viaggio, comporta un maggior disagio in quanto le coincidenze spesso saltano a causa di ritardi o interferenze nella circolazione.
3. Il territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani è a forte valenza turistica, Frecciabianca ed Intercity offrono standard di comfort inferiori a Frecciarossa e non coerenti con la fascia di clientela dell’offerta turistica e culturale della Puglia Imperiale, costituita da un pubblico colto e sempre più straniero, quindi proveniente dagli hub del nord ed in cerca di una soluzione di viaggio consona ad uno standard elevato.
La mancanza di tale collegamento di fatto danneggia il territorio di Barletta e dell’intera provincia Bt in quanto li rende meno agevoli da raggiungere.
4. La provincia di Barletta-Andria-Trani è sede di uno dei più importanti distretti industriali della Puglia, molto legato al nord grazie ai settori della moda e del food.
Senza Frecciarossa anche il traffico business è penalizzato.
5. Considerando che una eventuale fermata viaggiatori a Barletta comporterebbe un perditempo di circa 4 minuti in totale, appare evidente che i benefici sarebbero di gran lunga superiori agli eventuali costi di una fermata aggiuntiva in termini di maggiore tempo di percorrenza.
Si propone, pertanto, di inserire la fermata in via temporanea, per alcuni mesi, in modo da testare la reale risposta del mercato al servizio offerto. Al termine ci saranno elementi più precisi per valutare nel merito l’incremento della frequentazione del treno Frecciarossa LE-MI Etr 500.
6. Si consideri, infine, che la prima fermata del Frecciarossa diretto a Milano, in partenza da Lecce, è ad appena 39 km (stazione di Brindisi); la tratta Bari-Foggia, di ben 139 km, può quindi prevedere, utilmente, la fermata intermedia del Frecciarossa a Barletta!
Barletta, 08 settembre 2016
Nardo Binetti (Coordinatore MIDA- Bt)
Allegati:
• interrogazione a risposta immediata n. 5-092018 in IX Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati (Onorevoli Sandro Mario Biasotti e Francesco Paolo Sisto;
• risposta del Governo (Sottosegretario di Stato Umberto Del Basso De Caro).
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