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venerdì, 19 Aprile 2024
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“Centrale operativa del 118 nell’ex mattatoio a Barletta? Andria non ci sta”: il duro commento di Montaruli

Non manca di far sentire forte la sua voce il Presidente dell’Associazione di Volontariato “Io Ci Sono!”, Savino Montaruli

La fuga in avanti del sindaco di Barletta sulla destinazione della Centrale Operativa del 118 che Cannito propone venga allocata nell’ex mattatoio comunale, non passa inosservata nella città di Andria dove non manca di far sentire forte la sua voce il Presidente dell’Associazione di Volontariato “Io Ci Sono!”, Savino Montaruli, il quale ha dichiarato:

“Trovo del tutto provocatoria l’ennesima umiliazione che si vorrebbe consumare nei confronti della città di Andria, dopo averla letteralmente spogliata di tutti gli Uffici pubblici e persino (provvisoriamente?) della sede legale della Provincia. Trovo altrettanto provocatoria la proposta del sindaco di Barletta al quale rispondo che anche ad Andria abbiamo un ex mattatoio dove potervi allocare la sede della Centrale Operativa del 118.

Quel luogo, infatti, risulterebbe molto più idoneo per tale scopo visto che già al suo interno vi operano benemerite Associazioni di Volontariato che quel servizio di emergenza e di pronto intervento lo svolgono già ormai da anni a beneficio dell’intero territorio provinciale. Per quanto il nostro ex mattatoio è spazioso sarebbe altresì idoneo ad ospitare al suo interno anche la caserma dei Vigili del Fuoco ed il Dipartimento provinciale della Protezione Civile.

Infatti, caro Mino Cannito, lo Statuto della Provincia BT, che La invito a rileggere nella sua stesura originaria che fu l’espressione condivisa di un’intesa che politichetti di successiva fioritura hanno tentato di stravolgere per barattamenti politici di bassa lega, chiarisce in modo preciso quale dovesse essere la distribuzione dei “Poli” e quello della Sicurezza venne previsto proprio nella città di Andria, anche in riferimento alla Sicurezza come Sistema di Emergenza ed Urgenza Territoriale.

Il silenzio di una classe politica andriese ormai inesistente, ridotta a mero opinionismo da sottoscala, sempre pronta ed ancora disposta a barattare le prerogative della città di Andria e l’interesse comune e collettivo in cambio di privilegi al limite del personalismo e comunque senza aver mai contato nulla a difesa di questo territorio, non le deve, caro Cannito, dare la facoltà e la sfacciataggine di poter decidere le sorti di un intero territorio e della sua popolazione.

Di soprusi e di veri e propri scippi degni della peggiore delinquenza di strada il comune di Andria ne ha subiti già tanti quindi basta con questa propaganda spicciola ed accattona. La gente, la popolazione non vi segue, non vi segue più da tempo e quel senso di onnipotenza che con tanta disinvoltura sventolate su tutti i media, spudoratamente, non crediate che sia di pari passo con il consenso. Anzi, di sentirvi parlare la gente proprio non ne può più.

Se questo territorio è ultimo in Italia per le cose buone e belle e primo per quelle brutte e cattive sappiate che i responsabili siete voi ed i vostri poliasserviti silenti e ibernati, culturalmente e sindacalmente. Il tempo della corsa al campanile è da tempo finito e perseverare in questo folle gioco alla dimostrazione di chi più lungo potrebbe averlo ha stancato, ha davvero stancato e l’appello non è solo per il sindaco di Barletta” – ha concluso duramente il Presidente Montaruli di “Io Ci Sono!”.

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1 commento

  1. When is a cheese not what it seems? When it’s a fake parmesan.

    Italy’s renowned parmigiano reggiano, favoured for finishing off bowls of pasta and rocket salads, is one of the most counterfeited cheeses in the world.
    Now its manufacturers have found a new way to hit back
    against the lookalikes: by adding microchips.

    The move is the latest innovation from the Parmigiano Reggiano Consortium
    (PRC), the association which oversees production, which has
    been trying for a century to fight off cheaper imitations that
    do not follow the exacting requirements to make the real deal.

    The cheese, which can trace its history back to the middle ages, gained
    the EU’s prized protected designation of origin (PDO) status in 1996.
    Under those rules parmigiano reggiano –
    the only kind which can be called parmesan within Europe – must be made in a small part
    of northern Italy, including in the provinces of Parma and Reggio Emilia.

    Cheese and chips

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