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venerdì, 19 Aprile 2024
HomeAmbienteXylella, l'Azienda Papparicotta in preda all'abbandono. Losito: "Non rispettata l’ordinanza sindacale"

Xylella, l’Azienda Papparicotta in preda all’abbandono. Losito: “Non rispettata l’ordinanza sindacale”

Ad evidenziare lo stato in cui versa attualmente la nota azienda di Andria è Francesco Losito, Direttore della Federazione Guardie Campestri Puglia: "Occorre intervento Carabinieri Forestali"

Torna agli onori della cronaca l’Azienda Agricola Papparicotta di Andria, storica “tenuta” di proprietà provinciale, situata in una area tipica della murgia nord-barese, su una superficie di 278 ettari.

Ad evidenziare lo stato in cui versa attualmente la nota azienda è Francesco Losito, Direttore della Federazione Guardie Campestri Puglia: “Gli scatti fotografici sono eloquenti e parlano da sé.

Il terreno circostante è infestato da sterpi, arbusti, vegetazione secca ed erba spontanea che, oltre a favorire la proliferazione di ratti, insetti, parassiti e animali nocivi di ogni genere e specie, sono possibili veicoli del batterio Xylella fastidiosa, responsabile del disseccamento rapido degli ulivi di mezza Puglia”.

L’ordinanza sindacale n. 154/2021, emanata dal primo cittadino andriese, avv. Giovanna Bruno, ordinava però “ENTRO IL 10 MAGGIO, a tutti i proprietari e/o conduttori di terreni dell’agro di Andria, le lavorazioni di rito come arature, fresature, erpicature o trinciature necessarie a contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa”.

“In questo caso non vengono rispettati sia il provvedimento comunale, sia la misura fitosanitaria emanata dalla Regione Puglia. E’ quindi fortemente auspicabile – propone Losito – l’intervento in zona dei Carabinieri Forestali per verificare la situazione ed effettuare i dovuti controlli atti ad accelerare il processo di manutenzione e di prevenzione nei campi e quindi prevenire la formazione dell’insetto vettore Philaenus spumarius, noto come sputacchina”.

L’agro di Andria è classificato come “agro indenne” dalla xylella, ma a qualche kilometro di distanza vi è quello di Canosa di Puglia che, è stata definito e delimitato, recentemente, come infetto insieme alle aree del Salento, di Monopoli e di Polignano: “Occorre intervenire al più presto – conclude il Direttore della Federazione Guardie Campestri – per ridare slancio e rivalorizzare un ecosistema dalle importanti potenzialità soprattutto per le nuove generazioni”.

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