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venerdì, 29 Marzo 2024
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Reati Tributari, sottoscritto Protocollo investigativo tra Procura, Gdf e Agenzia Entrate

Il protocollo così formalizzato costituisce un decisivo passo in avanti nell’azione di contrasto alla criminalità economico-finanziaria e all’illecito arricchimento

Il Procuratore della Repubblica di Trani, Dott. Renato NITTI, il Comandante Regionale
Puglia della Guardia di Finanza, Gen. D. Francesco MATTANA e il Direttore
Regionale della Puglia dell’Agenzia delle Entrate, Dott. Michele ANDRIOLA, hanno
siglato – presso l’Ufficio Giudiziario – un protocollo di intesa volto a rafforzare il
coordinamento investigativo tra l’Autorità giudiziaria e l’Amministrazione finanziaria
in ambito locale.
L’accordo si pone quale principale obiettivo quello di potenziare l’azione di repressione dell’evasione fiscale, con particolare riguardo ai fatti di maggiore pericolosità e allarme sociale, come le frodi transnazionali, l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, la creazione di schermi societari al solo scopo di inquinare i mercati e il conseguente riciclaggio dei proventi illeciti.
Infatti, sovente, le frodi fiscali, l’utilizzo di fatture false e di contabilità opache o
artefatte sono reati spia di disegni criminali di più vasta portata, che permettono anche
a pericolose e organizzate consorterie criminali di infiltrarsi nel tessuto economico e
imprenditoriale, creando risorse finanziarie occulte e nascondendosi dietro prestanome
e società artatamente costituite.

Pertanto, al fine di potenziare l’efficacia e la tempestività dell’azione di contrasto, le
Parti del protocollo si sono impegnate ad implementare, semplificare e accelerare i
flussi di comunicazione reciproci, sfruttando l’innovazione tecnologica dello
strumento telematico. Ciò al fine di consentire all’Autorità giudiziaria inquirente di
assumere celermente la direzione delle indagini, assicurando nel contempo un
coordinamento costante ed efficace tra gli sviluppi amministrativi e penali dei singoli
contesti oggetto di investigazione.
L’accordo – frutto di un articolato lavoro preparatorio – disciplina, in più, una serie di
adempimenti procedurali tesi a garantire, in tempi rapidi, la tassazione dei proventi
illeciti derivanti da qualsivoglia attività criminale e l’indeducibilità fiscale dei cc.dd. 2
“costi da reato”, al fine di recuperare ulteriori risorse al gettito fiscale da destinare alla
collettività.
Inoltre, il protocollo prevede momenti di specifico confronto operativo tra le due
“anime” dell’Amministrazione finanziaria, con il coordinamento della Procura, nei casi
in cui emergano fattispecie di particolare pericolosità criminale, per il contrasto delle
quali è fondamentale l’attivazione tempestiva dei poteri e delle tecniche investigative
propri della polizia giudiziaria.
Infine, è stato puntualmente definito il percorso operativo per gli accertamenti
economico-patrimoniali volti a risalire alle modalità di reimpiego delle risorse
finanziarie illecitamente accumulate grazie all’evasione fiscale, nonché a individuare i
beni nella disponibilità, anche di fatto, degli evasori, al fine di procedere al loro rapido
sequestro e, quindi, alla loro confisca definitiva.

Il protocollo così formalizzato costituisce, pertanto, un decisivo passo in avanti
nell’azione di contrasto alla criminalità economico-finanziaria e all’illecito
arricchimento di quegli operatori che – in spregio delle regole del mercato – recano un
grave danno all’economia legale del Paese, soprattutto nell’attuale, sfavorevole
congiuntura finanziaria.

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