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sabato, 20 Aprile 2024
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Puglia – False residenze per percepire l’RdC. Sequestrato oltre 1 milione di euro a 512 cittadini romeni

Le Fiamme Gialle baresi stanno eseguendo perquisizioni presso i CAAF che hanno gestito le procedure di rilascio del beneficio, al fine di riscontrare eventuali irregolarità

Dalle prime ore dell’alba, i finanzieri del Comando Provinciale di Bari, coordinati dalla locale
Procura della Repubblica, stanno eseguendo in diversi quartieri del capoluogo pugliese, perquisizioni e sequestri per oltre 1.100.000 euro nei confronti di 512 cittadini romeni che avrebbero falsamente autocertificato di essere residenti in Italia per ottenere il reddito di cittadinanza.

L’articolata attività investigativa, in materia di spesa pubblica, allo stato nella fase delle indagini preliminari, ha permesso di individuare un cospicuo numero di soggetti di nazionalità romena che avrebbe richiesto all’Agenzia delle Entrate l’assegnazione del codice fiscale nel corso del biennio 2019/2020, al fine di poter presentare la DSU e ricevere la rispettiva Attestazione ISEE, documenti propedeutici all’effettuazione della richiesta del Reddito di cittadinanza.

Gli ulteriori approfondimenti esperiti, supportati dalle approfondite analisi condotte dal Nucleo speciale Spesa pubblica e Repressione frodi comunitarie della Guardia di Finanza, hanno permesso di accertare che, contestualmente all’ottenimento della certificazione ISEE, veniva presentata dai soggetti, apposita domanda per l’accesso al beneficio del RDC/PDC, che gli avrebbe garantito di percepire indebitamente il predetto sussidio economico per un ammontare complessivo di oltre € 1.100.000.

Le attività condotte dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bari hanno constatato la totale artificiosità delle residenze dichiarate dai cittadini romeni, trattandosi di immobili inesistenti e/o fatiscenti, che allo stato risultano indagati per il reato di cui all’art. 7 comma 1 del decreto legge 4/2019 per l’assenza del requisito di residenza in Italia da almeno 10 anni dal momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in maniera continuativa.

Inoltre, le Fiamme Gialle baresi stanno eseguendo perquisizioni presso i CAAF che hanno gestito le procedure di rilascio del beneficio, al fine di riscontrare eventuali irregolarità ed hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal competente G.I.P. del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti degli indagati per un ammontare di oltre 1 milione di euro.

Il Reddito di Cittadinanza rappresenta un beneficio diretto a tutti coloro che hanno un concreto bisogno di un sostegno economico, motivo per il quale la Guardia di Finanza è fortemente impegnata a contrastare qualsiasi fenomeno di indebita percezione, al fine di poter destinare le risorse economiche pubbliche agli effettivi aventi diritto, tenuto conto anche dell’emergenza epidemiologica in corso, che ha ulteriormente allargato la platea delle persone indigenti.

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