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giovedì, 18 Aprile 2024
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Corato – Energia fotovoltaica, società coratina si intasca gli incentivi statali e finisce nei guai

Finanzieri della Compagnia di Trani hanno segnalato alla Procura Regionale della Corte dei conti due rappresentanti legali pro tempore di una società con sede in Corato, per un danno erariale di oltre 3 milioni di euro

Finanzieri della Compagnia di Trani hanno segnalato alla Procura Regionale della Corte dei conti due rappresentanti legali pro tempore di una società con sede in Corato, per un danno erariale di oltre 3 milioni di euro, conseguente ad un’indebita percezione degli incentivi erogati per la produzione di energia fotovoltaica.

L’attività rappresenta l’epilogo di un’indagine svolta dalle Fiamme Gialle, che ha permesso di scoprire un sistema fraudolento finalizzato all’indebita percezione di contributi statali erogati dalla G.S.E. S.p.a. (Gestore dei Servizi Energetici) per le fonti di energie rinnovabili nel settore del fotovoltaico.

I finanzieri hanno ricostruito l’istruttoria posta in essere dai citati soggetti, finalizzata all’ottenimento dei contributi pubblici, constatando l’utilizzo di documentazione artificiosa attestante permessi, in realtà mai ottenuti, per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico, situazione che, oltre ai risvolti penali segnalati alla competente Autorità Giudiziaria, ha comportato anche la responsabilità in sede di giudizio contabile, attualmente al vaglio della competente Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti di Bari.

A conferma del ruolo di polizia economico – finanziaria nel settore strategico della spesa pubblica, la Guardia di Finanza opera ogni giorno per ripristinare le necessarie condizioni di legalità, al fine di garantire la libera concorrenza nel mercato, a contrasto delle condotte tenute da chi, accedendo indebitamente ai contributi erogati dallo Stato, oltre a sottrarre importanti risorse economiche, esercita una concorrenza sleale nei confronti delle imprese sane rispettose delle regole, pertanto danneggiate da tali illeciti comportamenti.

I soggetti coinvolti, nel rispetto dei diritti dell’indagato, ed al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito, sono da ritenersi presunti innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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