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venerdì, 29 Marzo 2024
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8 marzo, nella Bat lavorano meno di 3 donne su 10

Il dato si riferisce al 2021 ed è nel tempo addirittura peggiorato, infatti, nel 2018, era il 29.5 la percentuale delle “quote rosa” attiva

Meno di 3 donne su 10 nella Bat hanno un lavoro, per l’esattezza il 27.2%. Il dato si riferisce al 2021 ed è nel tempo addirittura peggiorato, infatti, nel 2018, era il 29.5 la percentuale delle “quote rosa” attiva.

Si tratta di numeri, elaborati dall’economista e vice presidente Euro Idees Bruxelles Emmanuele Daluiso su dati Istat, che se paragonati a quelli delle altre province pugliesi così come alle altre regioni italiane non lasciano spazio ad interpretazioni: nella Bat il lavoro non è donna.

Infatti a Bari il tasso di occupazione femminile nel 2021 è del 37.7%, 36.5 nel leccese, poco meno nel brindisino. A 29.5% si attesta la percentuale a Foggia, 29.1 nel tarantino. La media pugliese è 33.8%. La media del resto d’Italia è quasi del 50%.

“Dunque nella Bat il lavoro non è donna e pensiamo che i motivi siano da ricercarsi nella difficoltà di conciliare i tempi di lavoro con quelli della cura dei figli e della famiglia ma soprattutto nella mancanza di servizi a sostegno dell’occupazione femminile. Si tratta di un tema ancora troppo ai margini del dibattito politico.

Riscontriamo una presenza marginale nei nostri comuni di servizi all’infanzia pubblici e dunque accessibili a tutti. Molte sono le donne che non cercano lavoro o addirittura smettono di lavorare per esigenze famigliari, a partire dalla crescita dei bambini. Basti pensare che ci sono grandi comuni, come per esempio Andria, dove non c’è un asilo nido. A Trani da quest’anno ce n’è uno alla Petronelli, solo 18 posti. A Barletta anche una sola struttura.

Di strutture pubbliche gratuite per l’infanzia e ludoteche, neanche a parlarne”, osservano Michele Valente, segretario generale della Cgil Bat insieme alle donne del sindacato. “Eppure con il Pnrr le cose avrebbero potuto cambiare, forse qualcosa cambierà anche se si sarebbe potuto fare molto di più. Ed è così che le donne diventano delle vere e proprie equilibriste del quotidiano tra casa, figli e carriera e talvolta purtroppo addirittura costrette a scegliere tra la carriera e la famiglia.

Serve un concreto cambio di passo affinché si aiutino in generale i genitori a conciliare i tempi di famiglia e lavoro. È questo l’appello che lanciamo in questo 8 marzo ai sindaci e alle amministrazioni pubbliche del territorio, altrimenti le donne al lavoro nella Bat saranno sempre meno e il trend sarà ancora quello della diminuzione come è accaduto dal 2018 ad oggi, come si evince dalla raccolta dei dati di Emmanuele Daluiso che ringraziamo per averci aiutato in questa analisi, a tratti impietosa”, concludono dalla Cgil Bat.

qrf
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