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sabato, 14 Dicembre 2024
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La sentenza della Corte Costituzionale smantella l’Autonomia Differenziata

Ciciriello: "Questa decisione rappresenta un duro colpo per il Governo e per chi sostiene un modello che avrebbe minato l’unità della Repubblica"

“Il Comitato No Autonomia Differenziata (No AD) di Andria accoglie con soddisfazione la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionali molti aspetti fondamentali della Legge Calderoli sull’autonomia differenziata” – a dichiararlo è Agostino Ciciriello, referente del Comitato NO AD di Andria.

“Questa decisione rappresenta un duro colpo per il Governo e per chi sostiene un modello che avrebbe minato l’unità della Repubblica, la solidarietà tra le regioni e i diritti di uguaglianza dei cittadini.

La sentenza della Corte ha ribadito che l’autonomia differenziata non può violare i principi fondanti della Costituzione, tra cui l’uguaglianza e la solidarietà, e che ogni trasferimento di competenze deve essere giustificato in funzione del bene comune.

È una vittoria storica non solo per le Regioni che hanno presentato ricorso, come la Puglia, ma per tutti gli abitati delle regioni del Sud Italia, che hanno rischiato seriamente di diventare dei cittadini di serie B.

La Corte Costituzionale, infatti, ha respinto la visione centralista del Governo, dichiarando illegittimo affidare al Presidente del Consiglio dei Ministri la determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), senza un adeguato controllo parlamentare.

Ha riaffermato, inoltre, che l’autonomia non può riguardare intere materie, ma solo specifiche funzioni, e che ogni trasferimento deve rispettare il principio di sussidiarietà e garantire efficienza e responsabilità.

Ha chiarito, infine, che le risorse destinate alle Regioni non potranno più basarsi sulla spesa storica, ma su fabbisogni standard, evitando ulteriori disparità.

In buona sostanza il Governo, colpevole di inseguire lo storico feticcio secessionista leghista, ha tentato di imporre un modello di autonomia che avrebbe frammentato il Paese e penalizzato le aree più vulnerabili, mettendo a rischio i diritti di milioni di cittadini meridionali.

Questa sentenza rappresenta un chiaro segnale che l’unità della Repubblica e i diritti costituzionali non sono negoziabili.

Come Comitato No AD, continueremo a vigilare e a mobilitarci contro ogni tentativo di riforma che metta a rischio l’uguaglianza e la solidarietà. Chiediamo che il Parlamento ascolti la voce dei cittadini e avvii un percorso di riforme che rafforzi i servizi pubblici e la coesione sociale, invece di alimentare divisioni.

L’Italia è una e indivisibile. E nessuno deve essere lasciato indietro” – conclude Ciciriello.

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