La Fidelis Andria sta attraversando una fase di profonda crisi societaria e finanziaria che sta suscitando polemiche e contestazioni tra i tifosi. Nelle ultime settimane, infatti, la situazione è degenerata inevitabilmente: prima le dimissioni del presidente Giuseppe Di Benedetto a fine stagione, poi la risoluzione dei contratti di alcune pedine fondamentali della rosa biancoazzurra.
Nonostante l’impegno a garantire la gestione della squadra fino al termine della stagione, assicurando il pagamento degli stipendi, rimangono incertezze sul futuro assetto societario.
La fase critica dei biancoazzurri è stata evidenziata dalla recente trasferta ad Acerra per affrontare la Real Acerrana. A causa di difficoltà finanziarie e organizzative, i giocatori e lo staff tecnico sono stati costretti a raggiungere la località campana utilizzando mezzi propri, non essendo disponibile il pullman societario.
Questa situazione è il risultato di una crisi societaria nera, segnata anche dalle rescissioni contrattuali di giocatori chiave come Rosario Maddaloni, Lamine Jallow e Oliver Kragl.
Il direttore sportivo Giovanni Califano ha espresso il proprio disappunto per le condizioni affrontate dalla squadra, definendo l’episodio un’umiliazione per i giocatori, la città di Andria e i tifosi. Ha sottolineato l’impegno dei calciatori nel rispettare gli impegni sportivi nonostante le avversità.
Sul campo, ieri, domenica 6 aprile 2025, la Fidelis Andria ha subito una sconfitta di misura per 1-0 contro la Real Acerrana. Nonostante l’esito negativo, la squadra ha mostrato determinazione, creando diverse opportunità da gol, tra cui una traversa colpita da Cipolletta nel finale. Oltre cento tifosi hanno seguito la squadra, dimostrando un forte attaccamento nonostante le difficoltà.
Intanto ad alimentare le polemiche delle ultime ore, sono state le dichiarazioni rilasciate dall’allenatore della Nocerina, Salvatore Campilongo, nella conferenza stampa della vigilia della partita contro il Fasano, in cui “punta il dito” contro alcune squadre del campionato di serie D girone H che, a suo dire, falserebbero il campionato.
Nella sua dichiarazione menziona anche la Fidelis: “Alcune squadre non giocando più per alcun obiettivo decidono di arrendersi e liberare i giocatori per abbassare il monte ingaggi”.
Poi continua: “Il comportamento di alcune squadre non va bene, ormai sono anni che questo taglia e cuci non avviene solo nel mercato di dicembre ma anche dopo. Quello che sta facendo l’Andria, che si è praticamente arresa, non è giusto, rischia di avvantaggiare altre squadre e falsare il campionato e questo non va bene”.
Il clima di tensione e le forti dichiarazioni non fanno che esacerbare una situazione già difficile per la Fidelis Andria e per il campionato in cui si sfidano le realtà minori del calcio italiano.
Mentre i riflettori sono puntati sulle polemiche e sui possibili scenari, rimane da vedere se e come le istituzioni interverranno per riportare equilibrio e trasparenza in un sistema che molti ritengono compromesso.
La comunità sportiva locale e i sostenitori della Fidelis Andria, intanto, rimangono in attesa di sviluppi che possano garantire stabilità e un futuro più sereno al club.