Ore intense di paura, avvolte nel mistero e, al contempo, illuminate da un finale che infonde sollievo: dopo cinque giorni di buio e angoscia, risuona il lieto fine per la vicenda di Francesco “Franco” Lattanzi, il settantenne che s’era dissolto nel nulla lo scorso 25 giugno 2025.
Mercoledì scorso, intorno alle 17:00, Lattanzi s’era allontanato da casa senza cellulare né denaro, sollevando l’immediato allarme in famiglia. L’uomo, alto circa 1,70 m, con capelli biondi diradati, baffi e barba incolta, era scomparso nella calura cittadina, lasciando dietro sé solo silenzio e preoccupazione.
La svolta più inquietante arriva nella mattinata di ieri, lunedì 30 giugno 2025, quando un caro amico di famiglia riceve una telefonata anonima: una voce maschile pronuncia soltanto “Franco è qui”, poi il silenzio. Parole scarne, ma cariche di potenziale significato, che imprimono un’accelerazione ai timori e all’intensità delle indagini.
Subito i familiari presentano formale denuncia ai Carabinieri della Compagnia di Molfetta; l’inchiesta viene affidata alla Procura di Trani. Le ricerche si estendono, coordinate e scrupolose: posti di blocco, sopralluoghi, interazione con associazioni locali. La città si mobilita, diventando palcoscenico di cooperazione e speranza.
Nella serata di lunedì scatta il momento tanto atteso: Francesco Lattanzi viene localizzato. Secondo fonti che non forniscono dettagli precisi sul luogo, ma confermano che l’uomo è in buone condizioni di salute e che la famiglia ha potuto finalmente riabbracciarlo.
Il felice epilogo non cancella però i temi rimasti aperti: perché Lattanzi ha promosso un allontanamento senza preavviso né mezzi di comunicazione?
Le forze dell’ordine, pur celebrate per l’efficienza, mantengono il riserbo, in attesa di completare le indagini.
Si attendono chiarimenti su eventuali motivazioni, tra cui ipotesi di smarrimento volontario, disorientamento o stato emotivo critico.