Doveva essere una domenica di sport, passione e rivalità calcistica nel segno del fair play; si è invece trasformata in un pomeriggio di caos, rabbia e violenza.
Il derby tra Fasano e Fidelis Andria, valido per l’8^ giornata del girone H di Serie D, è terminato 2-1 per i padroni di casa, ma il risultato sportivo è stato presto inghiottito da un vortice di tensioni culminate in scontri, accuse e scene da guerriglia dentro e fuori lo stadio “Vito Curlo”.
Sul piano agonistico, la gara era iniziata sotto il segno dell’equilibrio: due squadre combattive, pressing alto e intensità su ogni pallone. Il Fasano ha trovato il vantaggio grazie a una manovra corale e ha poi raddoppiato sfruttando una distrazione difensiva della Fidelis.
Gli ospiti, mai domi, hanno accorciato con Marquez e sfiorato il pareggio nel finale: in pieno recupero, Trombino ha insaccato la rete che sembrava valere il 2-2. Ma la gioia è durata un istante: il guardalinee ha segnalato un presunto fuorigioco e il gol è stato annullato. Da quel momento, la contesa sportiva si è dissolta nell’incredulità e nella protesta.
L’annullamento del pareggio ha scatenato la furia dei giocatori ospiti e della panchina andriese: proteste vibranti, urla, tensione alle stelle. L’arbitro ha espulso Marquez, alimentando un clima già incandescente.
Secondo alcune testimonianze di tifosi andriesi, a inasprire ulteriormente gli animi sarebbe stato il “comportamento provocatorio del numero 10 del Fasano, Nicola Loiodice, il quale – sempre secondo questa versione dei fatti – avrebbe rivolto frasi offensive e gesti irridenti nei confronti del settore ospiti, già esasperato per le decisioni arbitrali“.
Un episodio che, se confermato, avrebbe contribuito a far degenerare la tensione in violenza.
Mentre il clima si faceva incandescente, alcuni spettatori avrebbero assistito a una scena ancor più inquietante: secondo quanto riportato da altri tifosi, alcuni steward sarebbero intervenuti fisicamente nei confronti dei calciatori della Fidelis Andria, colpendoli in seguito alla confusione nata dopo il fischio finale.
“Gli steward hanno picchiato i calciatori dell’Andria“, raccontano alcuni tifosi sui social e ai microfoni delle emittenti locali. Una versione che circola insistentemente, ma che non è ancora stata confermata dalle forze dell’ordine, le quali hanno avviato accertamenti e stanno visionando i filmati di sorveglianza.
Nel frattempo, all’esterno dello stadio, la situazione è precipitata: lancio di petardi, fumogeni, pietre e bottiglie, danni a veicoli parcheggiati e scontri tra gruppi di sostenitori. Le forze dell’ordine sono intervenute con prontezza per disperdere i facinorosi e ristabilire la calma, mentre densi fumi grigi avvolgevano l’impianto.
Le due società hanno espresso condanna per gli episodi di violenza, ma con sfumature differenti.
Il Fasano Calcio ha stigmatizzato gli atti di vandalismo e le aggressioni esterne allo stadio, difendendo la correttezza del proprio personale di sicurezza.
La Fidelis Andria, dal canto suo, ha manifestato “profondo sconcerto” per quanto accaduto e chiesto “chiarezza immediata” sulle presunte aggressioni subite dai propri tesserati, annunciando la volontà di fornire tutto il materiale utile alle autorità.
Intanto, il sindaco di Fasano e diversi esponenti locali hanno invocato misure più stringenti per garantire l’ordine pubblico nelle manifestazioni sportive.
Dietro le bandiere e la passione resta la domanda più amara: com’è possibile che un incontro di Serie D degeneri in una rissa collettiva, con giocatori, steward e tifosi coinvolti in un turbine di violenza?
Le responsabilità, individuali e collettive, dovranno ora essere accertate con rigore: chi ha acceso la miccia, chi ha travalicato il limite, chi avrebbe dovuto contenere e non l’ha fatto.
Il calcio dilettantistico, che dovrebbe essere palestra di valori e aggregazione, è finito di nuovo sotto i riflettori per ragioni indegne del suo spirito originario. A pagare, come sempre, sono la credibilità del movimento e la fiducia del pubblico.
Il video degli scontri: https://www.facebook.com/share/v/1EcStkJYzg/.









