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L’urlo della K(l)op

17 Ottobre, 2015 | scritto da

Tutti vorrebbero essere JurgenKlopp, l’allenatore che va in spiaggia con la moglie, la pancetta e il cane, a guardare il mare del nord. Il suo orizzonte è diverso, sempre.
JurgenKlopp è così, come il calcio che gli piace, heavy metal, di quelli duri che ti trascinano lì dove ci si muove e si pensa. Fast forward, doppia, tripla velocità, ‘’correte con la testa e con le gambe’’ ripeteva ai suoi ragazzini magici. Perché i tifosi ti rispettano solo se in campo quel rispetto te lo guadagni. Sincero come il suo sorriso. Lui, da insegnante di educazione fisica, cappellino, tuta e barba lunga, talmente incolta che l’hanno scelto per uno spot di un rasoio, proprio lui che non si rade quasi mai.

Dortmund, una discoteca a cielo aperto pronta a ballare per lui. Il BvB è stata la sua casa per sette magnifici anni, ma è Mainz il posto in cui batte il suo cuore. Ci ha giocato per undici anni e allenato per sette. Quando se n’è andato per accettare l’offerta del Borussia, una città intera piangeva al suo capezzale. Roba forte!

Jurgen, però, di solito, le emozioni le trasmette con una risata. Le conferenze stampa sembrano sketch da comico consumato. In fondo, non gli interessa nemmeno cosa dici sul calcio sei lì in attesa ad aspettare che risponda ad un cellulare che non è il suo, o che non la tenga più e si alzi per andare in bagno ‘’tanto abbiamo stravinto, non rompete con le vostre domande’’. Oppure che riveli tutta la sua conoscenza dello spagnolo…

Già, la birra. Non fa il sofisticato perché non lo è. Se gli offrite un bicchiere di vino lui ti chiederà una bionda fresca. Perfetto per le pinte di Liverpool. D’altronde, quelli che bevono vino rosso sono all’OldTrafford.
Da giocatore diceva di avere il talento buono al massimo per la quinta divisione, ma la testa da Bundesliga. Ha rivoluzionato il calcio tedesco con il gegenpressing, una parola che, prima di lui, nemmeno esisteva.
Quella placca, ad Anfield, l’ha già accarezzata, solo una volta. Ora lo farà più spesso con il suo splendido sorriso.

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