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Mercato immobiliare – primi segni di una ripresa… possibile?

24 Ottobre, 2015 | scritto da Redazione
Mercato immobiliare – primi segni di una ripresa… possibile?
Economia
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Buone nuove dal mercato immobiliare: nel secondo trimestre del 2015, infatti, sono comparsi i primi visibili segnali di ripresa dopo un periodo piuttosto lungo caratterizzato da evidenti difficoltà. A beneficiare di tale ripresa sono stati in particolar modo il settore residenziale e quello commerciale. Spazio ai numeri: il miglioramento rispetto al medesimo periodo del 2014 si è attestato sul 6,8%, stando ai dati registrati dall’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate.

Come detto, i settori che hanno fatto rilevare i miglioramenti più marcati sono stati quello commerciale, con un +10,3%, e quello residenziale, cresciuto dell’8,2%. In questo secondo caso, gli acquisti sono stati oltre 116 mila fra i mesi di aprile e giugno. Le locomotive di questa crescita sono state soprattutto due grandi città, Torino e Palermo, che scandiscono il passo della ripresa davanti a Firenze e Milano. Meno fiducia, invece, in città come Roma e Bologna, dove le transazioni sono cresciute rispettivamente solo del 5% e del 3,2%.

Spostandosi in provincia, è quella milanese a far segnare i numeri migliori (+16%), insieme alle aree di Genova e Bologna (+13%), che riscatta così il deludente risultato in ambito strettamente cittadino. Insieme alla crescita del mercato immobiliare va registrato un altro dato positivo: il rilancio del settore mutui, che ha fatto registrare un boom vero e proprio con addirittura un +86,1% di erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni (comprendendo quelli online) rispetto allo stesso trimestre del 2014.

Un dato che fa impressione e che certifica forse più di qualunque altro che è in atto un’inversione di tendenza netta nel mercato immobiliare e che è stata imboccata la via d’uscita dal tunnel della crisi nel quale l’intero settore si è trovato negli ultimi anni. Analizzando nel dettaglio le statistiche relative ai mutui, scopriamo che quelli a tasso fisso sono i più erogati e raggiungono una percentuale del 60%, mentre quelli a tasso variabile si fermano al 38,3%.

In mezzo a tanti segnali positivi, però, ce n’è anche uno negativo e riguarda il mercato immobiliare non residenziale (ad eccezione, ovviamente, di quello commerciale) in cui le cifre sono ancora precedute dal segno meno. Leggendo i dati riportati dal Sole 24 Ore, a soffrire è soprattutto il settore produttivo, con un -8% in confronto all’anno precedente, e il terziario, che fa segnare un -3,8%. Le difficoltà maggiori le sta vivendo in particolare il Nord, in cui non c’è traccia di ripresa (almeno in questo ambito del mercato immobiliare) e l’uscita dalla crisi appare ancora piuttosto distante.
Monica Fabrizi

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