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“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo, insieme”

11 Febbraio, 2016 | scritto da Nicola Liso
“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo, insieme”
Attualità
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La seconda serata del Festival di Sanremo 2016, sarà ricordata non tanto per la gara canora, ma per la presenza del M° Enzo Bosso, uno dei compositori e musicisti più influenti della sua generazione. Pianista, compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale (affetto da una malattia neurologica degenerativa) che l’ha colpito nel 2011, ma che non ha debellato la sua forza e il grande amore per la musica.

Sono bastati quindici intesi minuti, per essere travolti da tutta l’energia vitale di un uomo, che ha dato a tutti noi non solo una lezione di musica, ma soprattutto un’intensa lezione di vita.

Bosso ha incantato e commosso il pubblico dell’Ariston eseguendo il brano “Following a bird”. Mani che oscillavano veloci sui tasti del pianoforte, il suo corpo, la sua anima trascinati in un vortice di gioia e emozione che sono un inno alla vita, la musica spicca  il volo libera diventando emozione pura attraverso le  sue dita e le espressioni del suo volto.

Nessun patetismo, solo musica senza limiti e barriere, le emozioni partono non dagli occhi ma dal cuore: “Mi fa riflettere – spiega Bosso – sul fatto di perdersi per imparare a seguire. Perdere i pregiudizi, le paure, perdere il dolore ci avvicina”. “La musica -continua il maestro – è una vera magia, non ha caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi. La musica mi ha dato il dono dell’ubiquità: la musica che ho scritto è a Londra e io sono qui. La musica è una fortuna ed è la nostra vera terapia”.

La sua forza di volontà ha vinto la sfida con la musica, Bosso ha cominciato lo studio della musica a quattro anni si è formato poi a Vienna, sotto la guida di Streicher e Österreicher e Schölckner, nel cinema  ha collaborato con registi di fama internazionale tra cui Gabriele Salvatores. Per il regista premio Oscar ha composto la colonna sonora per quartetto d’archi del film Io non ho paura ed ha lavorato sulle musiche di altri suoi film tra cui Quo vadis, baby? e Il ragazzo invisibile.

Nonostante la sua difficile battaglia con la vita, Bosso ha continuato a portare avanti il suo grande amore per l’arte,  anche nei momenti più difficili non ha mai smesso di suonare, scrivere musica e regalare grandi emozioni con le sue meravigliose melodie a milioni di persone in tutto il mondo, perché: “La musica è come la vita, si può fare in un solo modo, insieme”.

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