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L’omicidio stradale è ufficialmente un reato

3 Marzo, 2016 | scritto da Nicola Liso
L’omicidio stradale è ufficialmente un reato
Attualità
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Il provvedimento prevede pene fino a 12 anni, con particolari aggravanti per chi si dà alla fuga o guida senza patente o è privo di assicurazione, una novità che va a modificare tre Codici: quello Penale, quello di Procedura Penale e il Codice della Strada.
Nei dettagli: resta la pena già prevista oggi (da 2 a 7 anni) nell’ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando il codice della strada.

Ma la sanzione penale, con le nuove regole sale: chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe, rischierà da 8 a 12 anni di carcere. Sarà invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l’omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l’incidente per condotte di particolare pericolosità (eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio). La pena può però aumentare della metà se a morire è più di una persona: in quel caso il colpevole rischia fino a 18 anni di carcere.

Nel caso di lesioni gravissime la pena aumenta da un terzo alla metà. Per quanto riguarda invece la revoca definitiva della patente, il relatore del ddl Giuseppe Cucca ha spiegato che è meglio accantonare l’ipotesi per evitare un corto circuito visto che sul Codice della strada c’è al lavoro un’altra commissione del Senato.

Chi rifiuta di sottoporsi agli esami per accertare lo stato di ebbrezza alcolica o di sostanze stupefacenti viene coattivamente sottoposto ai prelievi biologici per gli accertamenti, nel rispetto degli accorgimenti già previsti dal codice penale.

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