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Trani – Il filologo Canfora, in biblioteca, parla di libertà e delle imposture che impediscono la pacifica convivenza tra gli uomini

9 Aprile, 2016 | scritto da Redazione
Trani – Il filologo Canfora, in biblioteca, parla di libertà e delle imposture che impediscono la pacifica convivenza tra gli uomini
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E’ stata una densa e significativa iniziativa quella con il prof. Luciano Canfora sul tema empirico-universale della “Libertà”. Un incontro organizzata dal Liceo “De Sanctis”  nella biblioteca “Bovio” di Trani in cui sono stati affrontati tanti temi che hanno catturato l’attenzione degli studenti, ma il filo conduttore è stato chiaro: decifrare, leggere, narrare, con gli strumenti forti della filologia e della storia, i punti della libertà e delle forme di governo delle convivenze umane. Presente l’assessore alla cultura Grazia Distaso, che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale

Con robusta maestria filologica, il prof. Luciano Canfora ha decostruito la parola democrazia nelle lunghe vicissitudini storiche, facendo cogliere la realtà del potere nelle sue diverse articolazioni e sgombrando il campo da retoriche inutili e ridondanti. Con lucidissima narrazione, ha spaziato dall’antica Grecia ai giorni nostri, desublimando la parola democrazia e collegandola alle forme di vita concrete e storiche. Lo sfondo della storia umana rimane altamente drammatico, ma il prof. Canfora non ha rinunciato a delineare spiragli di reazione associata per attenuare sottomissioni, sussunzioni e forti condizionamenti, soffocanti la libertà.

Prima dell’intervento del filologo Canfora, il prof. Luigi Vavalà, docente di Storia e Filosofia , ha affrontato il tema della libertà umana nel pensiero di due grandi uomini moderni: Erasmo da Rotterdam e il filosofo Spinoza, cercando di delineare un orizzonte storico meno gravato e appesantito da imposture sacerdotali e ortodosse, indicando nell’eresia e quindi nella capacità di scelta il realizzarsi della specifica libertà umana.

Canfora, oggi non è il sacerdote esperto della parola – ha evidenziato il prof. Vavalà – ma un ricco e multiforme dialogante, e con questo intento è stato da me invitato. Dico questo, in modo volutamente provocatorio, perche’ oggi sempre più raramente ci troviamo nella scuola del dialogo, del “Sermo”, e sempre più, purtroppo, nella scuola del “verbum” ovvero della parola sacrale dell’esperto, metamorfosi raffinata del sacerdote, che può chiudere tutti gli spazi al dialogo tra uomini liberi”.

E’ seguito un ricco dibattito che ha dimostrato la capacità di risposta e di autentica riflessione da parte di studenti, che quando sollecitati da argomenti di immediata presa sulla realtà della vita, reagiscono con prontezza intuitiva e spontanea partecipazione. L’incontro è stato moderato dagli studenti Raffaele Vavalà e Nathascia Amoruso della quinta B e della quarta B del liceo classico con l’organizzazione del rappresentante d’istituto Norberto Soldano.

 

di Antonella Loprieno

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