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Andria – Dopo la tassa rifiuti arrivano gli aumenti della tosap (tassa occupazione suolo pubblico) anche per i dehors.

4 Maggio, 2016 | scritto da Redazione
Andria – Dopo la tassa rifiuti arrivano gli aumenti della tosap (tassa occupazione suolo pubblico) anche per i dehors.
Attualità
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Mentre da settembre 2015 si è ancora in attesa che si svolga l’incontro richiesto da UNIMPRESA BAT alla Dirigente del Settore Risorse Finanziarie del comune di Andria, dott.ssa Grazia Cialdella, tornata oggi al suo posto di lavoro dopo un intermezzo, alla Funzionaria Responsabile di Settore, sig.ra Rosa De Blasiis e alla Dirigente del Settore Commercio per un chiarimento che non è mai arrivato circa numerosi aspetti applicativi della Tassa Rifiuti alle Attività Produttive, in particolare sugli avvisi di scadenza di pagamento inviati agli esercenti su aree pubbliche di prodotti alimentari e somministrazione di alimenti e bevande, arriva la conferma dello spauracchio che già lo scorso anno proprio UNIMPRESA BAT aveva sollevato circa una notizia ancor più allarmante che tale si sta rivelando in queste ore cioè l’aumento della tassazione locale TOSAP (Tassa Occupazione Suolo Pubblico) che interessa anche e soprattutto quelle attività che più si sono sviluppate recentemente nella città di Andria quindi bar, ristoranti, pizzerie ed esercizi similari che occupano gli spazi e le aree esterne ai locali, con sacrificio ed investimenti non indifferenti.

Tassa per l’Occupazione di suolo pubblico, quindi, che i bollettini che in questi giorni stanno arrivando confermano essere stata aumentata almeno del 20% mentre quegli stessi locali stanno subendo da qualche anno un evidente calo delle vendite di oltre il 30%.
Gli Uffici comunali confermano gli aumenti e li giustificano col fatto che la città di Andria abbia superato i centomila abitanti.

La preoccupazione ora investe anche i quasi seicento ambulanti del mercato di Andria che potrebbero essere chiamati a versare ingenti somme nelle casse comunali a fronte di un mercato fatiscente ormai da molti anni ed in progressivo declino.

La tassazione quindi potrebbe anche interessare questa categoria, come avviene in tutti gli altri comuni italiani ma Andria ne è esentata in virtù della Deliberazione n.10 del 12.03.2002, approvata dal Consiglio Comunale di allora con la quale venne integrato l’art.32 del Regolamento Comunale T.O.S.A.P. esentando talune occupazioni dal pagamento della relativa Tassa quali: occupazioni con tende, vetrinette, lampade e fioriere poste a fronte di esercizi pubblici/commerciali; innesti o allacci a impianti di erogazione di pubblici servizi; occupazioni in occasione di manifestazioni pubbliche, ricorrenze e festività, non aventi finalità di lucro; occupazioni poste in essere dai portatori di handicaps o quelle realizzate a favore degli stessi da altri soggetti; occupazioni per la manutenzione della facciate degli edifici di civili abitazioni; occupazioni per il mercato settimanale; occupazioni occasionali non superiori a due ore. Le suddette esenzioni, quindi, riguardano sia le occupazioni permanenti che quelle temporanee.

Una Deliberazione tuttora vigente ma frequentemente disattesa visto che in talune circostanze, specie quando si è trattato di occupazioni per eventi senza scopi di lucro, il comune di Andria avrebbe continuato a percepire, indebitamente, somme a tale titolo ma questa è un’altra storia e riguarda il recente passato dove molte regole, soprattutto quelle a vantaggio del cittadino, sono saltate completamente nella preoccupante, generalizzata indifferenza.
Ambulanti quindi preoccupati perché si tratterebbe di una tassazione che inciderebbe in media di quasi trecento euro l’anno su ciascun operatore quindi un introito per le casse comunali di quasi duecentomilaeuro l’anno cui il comune ha deciso, da decenni ed ancora oggi, di rinunciare.

In questi giorni, intanto, stanno giungendo i bollettini di pagamento Tosap, con gli importi aumentati ed esercenti pubblici di Corso Cavour hanno contattato la Direzione UNIBAT, Associazione di riferimento sindacale dalla quale hanno dichiarato: “esercenti mortificati, delusi, amareggiati ed umiliati perché in nessun paese normale si verificano certe situazioni. Gli imprenditori hanno investito risorse personali, familiari, acceso mutui e chiesto soldi ad amici e parenti per l’orgoglio della città e per sviluppare la sua economia in un’ottica di progresso e di crescita garantendo anche occupazione e posti di lavoro. Oggi viene chiesto ancora di dare senza ricevere praticamente nulla in cambio. Hanno sopportato gli aumenti stratosferici degli anni passati della Tassa Rifiuti ed oggi viene loro richiesto anche l’aumento della Tassa di Occupazione di Suolo Pubblico per le occupazioni esterne con i dehors che con tanta fatica e sacrificio hanno allestito. Sono state spese decine e decine di migliaia di euro per realizzare quelle strutture al servizio della città e dei consumatori. Spesso quelle strutture, in molti giorni della settimana, sono vuote quindi improduttive ma di questo nessuno se ne occupa. Arredo urbano inesistente, atti vandalici continui e reiterati, risse, problemi di sicurezza e di ordine pubblico stanno portando all’esasperazione e questo altro salasso proprio non ci voleva”.

Montaruli Savino, Presidente UNIBAT ha aggiunto: “dall’Ufficio Tributi mi confermano che, come da noi preannunciato già a settembre scorso sugli Organi di Informazione, i grossi aumenti sono determinati dal fatto che la città di Andria abbia superato i centomila abitanti quindi le regole sono cambiate. Personalmente avrei da scrivere molto su questo ma mi limito a chiedere a me stesso: quali sono o siano stati i vantaggi per Andria d’aver superato i centomila abitanti? Fino ad ora l’unico risultato che è anche una vera e propria beffa è l’aumento sproporzionato ed inatteso della tassazione locale. Dov’è in questo il progresso?” – si è chiesto il leader sindacale andriese.

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